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Bologna.'La mia canzone alla luna per onorare De André'. Max Manfredi al Locomotiv

Notizia pubblicata il 12 marzo 2009



Categoria notizia : Musica


IL LEIT MOTIV del suo ultimo disco, uscito lo scorso settembre, è la luna. Sarà perché lui è un tipo lunatico, sarà perché forse è anche un po’ lunare. Il cd si intitola Luna Persa (nel senso di luna fosca, poco chiara), e lui è Max Manfredi, cantautore genovese di ultima generazione, stimato dallo stesso De André che accettò una featuring nel suo secondo cd (correva l’anno 1997) partecipando alle registrazioni della canzone La fiera della Maddalena.

Il disco, attualmente in tour promozionale, sarà presentato nel corso del talk show concerto radiofonico Magazzeno bis in programma il stasera alle 21.30 al Locomotiv Club (via Sebastiano Serlio, 25/2).
Questo disco arriva dopo quattro anni dal precedente.

Come mai tanto tempo?
«Bisogna chiederlo ai produttori. Io di materiale ne produco di continuo ma prima di decidere di fare un disco occorre che ci siano tutti i presupposti, inclusa la casa di produzione. Peraltro ho da poco cambiato casa di produzione, passando dalle Storie Note ad Ala Bianca Group…».

Perché?
«Naturalmente l’ho fatto per migliorare la mia situazione. La nuova etichetta è di dimensioni più grandi e la sento un po’ più presente».
Tra le pubblicazioni letterarie (come la raccolta di filastrocche del “Libro dei Limerick” o l’ultimo volume, “Nitrito in velocità”, uscito a febbraio per M&M edizioni), gli spettacoli teatrali (come “I girovaghi sedentari”) e il cantautorato, non si sente un po’ un artista borderline?
«Certo che sono borderline. Direi borderline e basta!»

In che senso?
«Nel senso psicoanalitico del termine... Scherzo per dire che soffro di sbalzi umorali e che sono un tipo lunatico. Ma si tratta di cose che riesco a gestirmi abbastanza bene».

Per questo ritorna così spesso la luna tra i suoi temi?
«Probabilmente sì».
Ci racconta del suo legame con Fabrizio de André, un grande che ha dichiarato pubblicamente la stima per il suo lavoro?
«E’ successo quando ci siamo conosciuti grazie a un amico comune che gli ha fatto sentire un mio demo. A Fabrizio piacque molto e decise di fare qualcosa con me. Così è nata la sua partecipazione alla registrazione de La fiera della Maddalena, brano che ripropongo nel mio ultimo disco».

Qualcuno la considera uno dei 100 personaggi del 2008 anche se non ha ancora l’accesso al grande pubblico. Quanto le pesa essere considerato un cantautore cult?
«Quando centinaia e centinaia di persone dicono che sei sconosciuto vuol dire che in realtà sei conosciuto. Sul fatto di essere cult non so quanto mi piaccia. Cult in italia è sinonimo di sfortunato».

foto by http://www.flickr.com/photos/