L’ultimo disperato ballo del bellissimo Dorian Gray
Notizia pubblicata il 20 giugno 2009
Categoria notizia : Spettacoli
REDUCE da un successo senza precedenti all’ultimo Festival di Edimburgo, dove si è guadagnato il titolo di produzione ballettistica di maggiore successo nei 62 anni di storia del Festival, arriva al Ravenna Festival in prima italiana il balletto contemporaneo Dorian Gray
SIGNORE dell’entertainment di qualità con i suoi show di danza fenomeni al botteghino, Bourne è sulla cresta dell’onda da vent’anni. Già leggendarie le sue produzioni: ricchissimo il palmarès di Matthew Bourne, che ha firmato la produzione di balletto più longeva al mondo, ha vinto cinque volte l’Olivier Award ed è l’unico artista inglese ad essersi aggiudicato il Tony Award come «miglior coreografo e miglior regista di musical».
Dopo Swan Lake (ovvero un Lago dei Cigni solo al maschile che si può vedere anche nelle sequenze finali del film Billy Elliot), Nutcracker! in versione musical, un Edward Mani di Forbice brillantemente dark, oltre alle originalissime e spregiudicate riletture di Carmen (The Car Man) e La Sylphide (Highland Fling), Bourne affronta — con la sua strepitosa compagnia New Adventures — il romanzo di Oscar Wilde ambientandolo ai nostri giorni. Qui il protagonista diventa un ragazzo comune ma dalla straordinaria avvenenza: scoperto a un party da un fotografo, come capita a modelli e attori, improvvisamente vede accendersi i riflettori su di sé, diventa ragazzo-copertina e testimonial del profumo Immortal.
Nelle mani del coreografo-regista, il decadente apologo dello scrittore dandy si trasforma in una perversa favola nera, in uno spettacolo a tinte forti che oltre la superficie patinata e glamour della Londra più alla moda mostra i riti decadenti di una società edonista che si consuma nella droga e nel sesso. E l’ossessione per la bellezza e la giovinezza diviene ricerca smodata di fama ad ogni costo.
«MOLTE delle storie che racconto nei miei spettacoli hanno un protagonista in cui ci immedesimiamo, che vogliamo abbia successo e coroni le proprie aspirazioni, così per il Principe in Swan Lake, Angelo in The Car Man, Cinderella ed Edward Shissorhands negli spettacoli omonimi — spiega Bourne —. Dorian Gray è un altro genere di storia: oscura, ossessiva e sinistra, con un eroe bello e affascinante che si rivela un assassino perverso e sadico. Ci si può appassionare a un personaggio così? Come narratore mi sono interrogato attentamente e ben presto mi sono reso conto che la storia di Wilde è ammonitrice e ha tanto da dire oggi quanto nel 1890. La scoperta da parte di Dorian del potere della propria bellezza innesca in lui un percorso che lo trasforma in un mostro senza cuore, conducendolo all’auto-distruzione».
foto by http://www.flickr.com/photos/skino/