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Voglio una discoteca in città per l’inverno

Notizia pubblicata il 12 agosto 2009



Categoria notizia : Fatti Curiosi


QUANDO parla di giovani gli si illuminano gli occhi. «Voglio che siano i padroni della città — dice — ma senza spadroneggiare».

Dialoga con loro sui social network presenti su internet. Non teme l’impopolarità quando usa il pugno di ferro per combattere lo sballo. Ma si fa anche trovare pronto nel proporre occasioni di divertimento vicine a casa, per non obbligarli a lunghi tragitti in auto da un posto all’altro. E’ così che il sindaco Fabrizio Matteucci annuncia il suo impegno per dotare la città di un luogo per ballare e incontrarsi rivolto in particolare ai teenager.

«Per quello che posso — spiega — agevolerò l’apertura di una discoteca in città nel periodo invernale: i contatti fra gli imprenditori dell’industria del divertimento e i proprietari dell’immobile coinvolto sono a buon punto; si tratta di uno stabile in periferia. Di più non posso dire». Ma è quasi naturale pensare che l’operazione coinvolga imprenditori presenti fino a poco fa a Marina di Ravenna.

L’APERTURA di Matteucci nasce da una polemica interna al mondo giovanile, innescata dall’ordinanza con cui ha vietato la vendita di prodotti nei due forni di via Sansovino dalle 23 alle 6. Un atto di forza, vissuto dai ragazzi come una limitazione, adottato allo scopo di far cessare gli schiamazzi notturni che disturbavano i residenti. A pochi giorni dalla firma dell’ordinanza, il ‘Carlino’ ha pubblicato la lettera aperta di una sedicenne che manifestava il proprio dissenso verso il giro di vite adottato da Matteucci. «Tutte le mie ordinanze fanno discutere. È normale. Se ne può fare un bilancio sintetico. A Marina — afferma Matteucci — la situazione è nettamente migliorata.

Lo stesso si può dire per l’Isola San Giovanni. L’arrivo delle carovane di nomadi è drasticamente calato. Altre ordinanze hanno bisogno di più tempo per produrre risultati». E si arriva all’ordinanza anti-bomboloni. «La lettera della ragazza è piena di buon senso. Per questo sono sicuro di poter esporre le mie ragioni, trovando ascolto. Oggi il tirare a far tardi è un’abitudine molto diffusa fra i giovani. La mia opinione è che dovrebbe essere un’eccezione e non la regola. Ma in questo campo ogni famiglia si regola come crede. Ciò che è insostenibile è che centinaia di famiglie diventino ostaggio di questa moda non potendo più dormire. Per questo bisogna trovare il giusto equilibrio fra il diritto al divertimento e il diritto al riposo. So bene che basterebbe il buon senso.

Ma quando non c’è — afferma il sindaco — qualcuno deve mettere delle regole. È quello che faccio. E mi assumo tutte le responsabilità. Invito la ragazza a contattarmi. Mi confronterò volentieri con lei e con i suoi coetanei. Anche le restrizioni possono diventare un’occasione per me, per voi. Per nutrire le idee dell’amministrazione di vostre idee. L’ordinanza scade alla fine di settembre. Dopo, la situazione non potrà tornare ad essere quella di prima. Per questo ci sarà bisogno della collaborazione di tutti. Conto sull’aiuto dei ragazzi e delle ragazze ravennati. Conto di meno sui ‘sandroni’ della mia età, politici e non, che ad ogni ordinanza alzano il sopracciglio e puntano il ditino».

foto by http://www.flickr.com/photos/codiceinternet/