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Ferrara: Approvati dal tribunale i matrimoni gay

Notizia pubblicata il 21 dicembre 2009



Categoria notizia : Turismo


-BUSSATE al sindaco e chiedete che vi sposi- esorta il rappresentante storico dell'Arcigay Franco Grillini. L'appello è rivolto a tutti gli omosessuali «per affermare un diritto ora negato». Così, dopo che il tribunale di Ferrara si è pronunciatoa favore del matrimonio gay, parte la campagna -Affermazione civile- che mira a legittimare le nozze finora negate dai sindaci.

Ora la parola passa alla Corte costituzionale che dovrà stabilire la piena legittimità delle unioni omosessuali.
NEL testo base del nostro ordinamento, infatti, il matrimonio fra persone dello stesso sesso non è né vietato né ammesso apertamente.
Il parere dei giudici ferraresi, tuttavia, è che tale matrimonio sia possibile, ma l'ultima parola spetterà alla suprema corte.

«Vogliamo affermare il diritto di uguaglianza fra tutti i cittadini spiega Flavio Romani responsabile regionale dell'Arcigay - e la nostra non è una campagna provocatoria, né contro le istituzioni, ma l'affermazione del diritto di scegliere se sposarsi o no come tutti gli altri. Per noi omosessuali, attualmente la possibilità di scegliere non c'è».

È quindi probabile che nei prossimi, mesi i sindaci emiliano-romagnoli si trovinoa dover rispondere a tante richieste di matrimonio da parte di coppie omosessuali. Queste ultime, se riceveranno un rifiuto scritto, si rivolgeranno ai tribunali civili e, visti i precedenti giuridici, è probabile che giungano alla corte costituzionale altre richieste di pareri. Per ora, nella nostra regione, oltre alla coppia ferrarese che ha già ottenuto il pronunciamento dei giudici, restano in sospeso le vicende di due ragazze lesbiche che hanno ricevuto il rifiuto a celebrare le nozze dal sindaco di Casalecchio e di un'altra coppia gay che ha avuto lo stesso trattamento da Flavio Delbono.

L'ultimo caso è quello di Giuseppe Lombardo e Angelo De Battisti che busseranno presto al sindaco di Bologna per chiedere di essere sposati. «Mi auguro che il primo cittadino risponda alla nostra richiesta - spera Lombardo, 52 anni, metalmeccanico, che vive con la madre - altrimenti la nostra delusione sarebbe grande». Probabile che anche la loro storia finisca davanti ai giudici della Corte costituzionale. Secondo Grillini, che è pure presidente di «Gaynet», l'associazione del mondo omosessuale, «entro la fine del prossimo anno la stessa Corte costituzionale esaminerà tutti i casi che le sono pervenuti e 'Gaynet' si costituirà parte civile.

Foto by http://www.flickr.com/photos/4v4l0n42/