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I bellariesi preferiscono sposarsi in municipio

Notizia pubblicata il 11 gennaio 2011



Categoria notizia : Fatti Curiosi


L’Ufficio anagrafe ha reso pubblici i dati relativi alle nozze 2010 a Bellaria Igea Marina. Su un totale di 64 unioni matrimoniali, 43 coppie hanno detto di ‘si’ in municipio! Abbastanza sorpreso l’assessore alla Famiglia, Filippo Giorgetti.

Durante gli anni, i matrimoni civili sono aumentati, ma nessuno si aspettava cifre del genere. Giorgetti, che è religiosissimo ed appartiene alla parrocchia di Bellaria Centro, ha dichiarato: “Di primo acchitto, come praticante mi lascia abbastanza perplesso. Poi mi viene però una riflessione: dico che è positivo che tante persone preferiscano comunque costituirsi come famiglia, piuttosto che come unioni di fatto”.

Don Tonino Brigliadori, parroco della chiesa del Sacro Cuore di Bellaria centro, ha voluto ricordare che molti dei matrimoni non potevano tenersi in chiesa perché si tratta di persone dove uno o entrambi i cognugi sono alle seconde nozze. Un altro fattore è che undici matrimoni, hanno avuto protagonisti cittadini stranieri (in alcuni casi solo uno dei due in altri entrambi), quindi parte delle persone sono di religioni diverse e il rito in chiesa non è sempre praticabile.

L’assessore Michele Neri, anche lui molto credente, ha deciso di non celebrare matrimoni civili. Restano a disposizione invece l’assessore Dante Stambazzi (Lega Nord) e lo stesso Giorgetti (Pdl).

A Bellaria non si sposano solo residenti visto che le tariffe sono molto più economiche ed esiste la possibilità di sposarsi di sabato pomeriggio e domenica.

Ecco i prezzi decisi nel nuovo regolamento: nei giorni feriali, chi viene da fuori comune deve pagare 100 euro (prima era gratis) mentre nei giorni festivi sale a 150 euro. Per i residenti nei giorni feriali è gratis e nei giorni festivi 50 euro. Per quanto riguarda luoghi particolari, è sempre più ‘in’ il piano alto della biblioteca, perché ci sono davanti le ‘vele’ ed è stata ristrutturata recentemente. Per chi vuole sposarsi nella Casa Rossa di Panzini, i residenti pagano 150 euro mentre chi viene da fuori 250 euro.