'Massaggi in spiaggia? Sì, solo nei bagni'. In calo la presenza di orientali abusivi sull'arenile. Gli esercenti: 'E ora dateci le aree benessere'
Notizia pubblicata il 31 agosto 2008
Categoria notizia : Fatti Curiosi
FUORILEGGE, definitivamente. Il sottosegretario al welfare Francesca Martini con un'ordinanza prima di Ferragosto ha vietato i massaggi in spiaggia da parte degli ambulanti. Donnine minute dagli occhi a mandorla pronte con i loro olii a proporre un massaggio. Il costo? Una ventina di euro, anche sui nostri lidi.
Però può essere anche pericoloso: negli scorsi anni ci furono persone costrette ad andare al pronto soccorso, ustionate dalle sostanze usate dalle orientali, o 'ammaccate' da manine non proprio di fata. Quest'anno ancora nessun caso.
COSA CAMBIA, innanzitutto: prima sui massaggi non c'era un divieto specifico. Era compito del sindaco autorizzare chi poteva vendere in spiaggia, per esempio in passato i 'coccobello'. Tutti gli esclusi, compresi ovviamente vucumprà e massaggiatrici, entrano a quel punto nella lista degli abusivi. Ma in teoria, fino all'altro giorno, non era esplicitamente proibito. « Già quest'anno sono calati rispetto al 2007 - dice Roberto Lucchi di Confesercenti -. Adesso sarà interessante capire cosa cambierà davvero. Se si aprono spiragli nuovi per gli stabilimenti balneari».
VIGILANZA. Il sottosegretario Martini nella lotta al massaggio selvaggio arruola tutti: sindaci più o meno sceriffi e gli stessi bagnini. Possibilità concreta o utopia quella di ripulire la spiaggia? «E come facciamo? - chiede Greta Bocedi del Marinabay - Capita raramente che vengano dai nostri clienti, se ce ne siamo accorti gli abbiamo già fatto capire di andarsene. Ma se ne vedo una mentre sta già massaggiando un villeggiante, come faccio?». «Il nodo é quello dei controlli - spiega l'assessore comunale al turismo Andrea Corsini -, se no rischia di essere tutto come prima. Il nostro litorale é lungo 30 chilometri: non é facile. Certo, faremo la nostra parte contro l'abusivismo, come quest'anno, grazie al lavoro della municipale, polizia e guardia costiera. Per fortuna che non sono tanti, perchè coi massaggiatori é ancora più difficile che nel caso dell'abusivismo commerciale: non hanno postazioni fisse e si muovono di continuo». Perplesso Lucchi di Confesercenti: «La vigilanza non é tra i compiti dei bagnini». Ma c'é anche chi non si tira indietro, come Massimo Caminati del 'Donna Rosa' di Marina: «Cosa farei? Li manderei via. E non sarebbe la prima volta che chiamo le forze dell'ordine per allontanare gli abusivi».
OPPORTUNITà€. Se il sistema dei controlli stroncherà gli abusivi ecco che, forse, il monopolio dei massaggi sarà tutto dei bagni. Una nuova entrata nel business delle vacanze. Possibile? «A noi interesserebbe, ma bisogna sentire il Comune», dice Caminati. «Tranquilli - assicura Corsini - il prossimo piano dell'arenile prevederà la possibilità di aprire centri benessere in spiaggia, naturalmente con tanto di abilitazione professionale». E questo sarebbe il lieto fine che gli stabilimenti balneari si augurano: «Perchè no? - dice Greta del Marinabay - Sarebbe interessante per molti bagni e anche per noi». «Certo - aggiunge Caminati -, anzi, noi avevamo già gli anni scorsi una professionista che lavorava per conto proprio all'interno del bagno. Credo che se ce lo permettono sarà questa concorrenza a mandare via le massaggiatrici abusive dalle spiagge».
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