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Cesenatico dopo la mareggiata. I bagnini chiedono aiuto per salvare l’estate.«La Regione appronti un piano d’emergenza»

Notizia pubblicata il 30 aprile 2009



Categoria notizia : Fatti Curiosi


STABILIMENTO balneare con vista mare. Nel senso che dove finisce la veranda comincia l’acqua. Niente spiaggia. E i turisti dove li mettiamo?Ieri in Comune a Cesenatico si è svolto un incontro tra l’Amministrazione, i responsabili regionali del servizio tecnico di bacino e la cooperativa bagnini per fare il punto sulla situazione dell’arenile dopo la forte mareggiata che tra lunedì e martedì ha colpito pesantemente la nostra costa.

E’ stato effettuato anche un sopralluogo nelle zone più danneggiate, a partire dall’area di Valverde, dove in alcuni tratti il mare è arrivato a lambire gli ingressi degli stabilimenti, coprendo tutta la spiaggia ed eliminando lo spazio necessario a piantare anche una sola fila di ombrelloni.

Dalla riunione è uscita una richiesta d’aiuto indirizzata alla Regione per un intervento urgente che possa salvare l’inizio della stagione turistica. La richiesta è di un contributo di almeno 50-60.000 euro coi quali si potrebbero ricreare circa 15.000 metri cubi di spiaggia. I bagnini chiedono anche di avviare un programma di ripascimento da programmare con continuità. Sul tavolo c’è pure la richiesta di rimuovere i ‘pennelli’, gli scogli verticali piazzati in cinque punti davanti alle spiagge di Cesenatico, Valverde compresa.

IN SEGUITO alla mareggiata, nella notte tra lunedì e martedì nel porto canale di Cesenatico era affondato il peschereccio ‘Bermuda’: durante le operazioni di recupero le Porte Vinciane sono state chiuse e sono rimaste tali anche dopo, a causa del dislivello che si era creato tra l’alta marea e l’acqua bassa nel canale. I pescatori per questo non sono potuti uscire in mare. «La chiusura — ha commentato il sindaco Nivardo Panzavolta — ha scongiurato il pericolo di inquinamento del mare e della spiaggia, perchè ha permesso di arrestare la diffusione del gasolio uscito dall’imbarcazione che altrimenti avrebbe potuto provocare un inquinamento delle acque, con gravi conseguenze anche sul litorale e sull’allevamento dei mitili».

Riguardo alla mancata riapertura delle porte, l’assessore ai lavori pubblici Walter Rocchi, lo ha definito «un inconveniente derivato dal dislivello che si era creato tra l’acqua all’esterno e quella all’interno, che si è risolto nel momento in cui l’alta marea è scesa».

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