Due verità su Marco Pantani L'avvocato della famiglia accusa manager e amici
Notizia pubblicata il 05 ottobre 2007
Categoria notizia : Sport
LE DUE VERITA' su Marco Pantani. Una é quella processuale: gli spacciatori, il giro di cocaina, le circostanze della morte.
L'altra é quella legata al suo declino, al baratro in cui precipitò, alla strada che lo portò al delirio e poi alla morte.
La prima é già stata svelata dagli inquitenti, la seconda, no. Almeno non secondo l'avvocato Danilo Mastrocinque che rappresenta la famiglia del campione e che ieri, a ridosso ormai della sentenza, ha convocato una conferenza stampa, per rimarcare, ancora una volta, la ‘linea' della famiglia Pantani, e cioé che a questa storia ne manca un pezzo. E per chiamare in causa, di nuovo, quei personaggi che più degli altri ‘gestirono' la vita del campione: il migliore amico del Pirata, Michael Mengozzi, e la sua manager, Emanuela Ronchi, sui quali mamma Tonina si era già scagliata in aula.
"Al di là delle responsabilità penali degli imputati — dice Mastroncinque — quello che la famiglia voleva sapere era come Marco fosse finito così, disperato e isolato dal resto del mondo. Abbiamo provato a scoprirlo durante questo processo, ma ci siamo resi conto che non era la sede adeguata. Però troppe domande non hanno avuto risposta. Dopo Cortina, Marco aveva ancora voglia di combattere, voleva ricomiciare e nel 2003 chiese alla Ronchi di trovargli una squadra.
Lei aveva promesso di farlo, anzi sembrava cose fatta, ma di quelle squadre non se n'é mai vista l'ombra.
Ed é stato questo tipo di ‘gestione' a farlo sprofondare nel baratro.
Eppoi Mengozzi che al processo é stato pieno di "non ricordo" e "non so" e che non ha chiarito tanti punti.
A lui si era affidata la famiglia perché Marco stesse lontano dalla cocaina e non facesse colpi di testa. Poi viene fuori che invece conosceva Helena Korovina (l'ultima amante del Pirata, ora alla sbarra) e che quindi il primo contatto con Rimini, Marco l'aveva avuto tramite lui. A tutti questi interrogativi, le indagini, fatte molto in fretta e con diverse lacune, non hanno mai dato una risposta". Per Mastrocinque, solo una categoria di colpevoli é stata svelata. "Perché ci sono due tipi di colpevoli in questa storia, chi gli ha venduto la droga e chi non ha impedito che accadesse".
Retroscena, dice, non strettamente giudiziari, ma fondamentali per capire come si arrivò a quel 14 febbraio del 2004. Quanto al processo, ormai alle ultime battute, secondo lui si era sviluppato senza grosse verità fino all'ultima udienza.
"La testimonianza di Ciro Veneruso (l'uomo fece l'ultima consegna a Pantani) ha coinvolto senza ombra di dubbio Fabio Carlino (l'altro imputato) che invece ha sempre sostenuto di non saperne niente".
foto by degia