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Luca Mercalli alla rassegna Corto Dorico di Ancona

Notizia pubblicata il 16 dicembre 2010



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Che ci fa Luca Mercalli, meteorologo-icona dell'impegno ambientale e della comunicazione dello stesso, alla rassegna Corto Dorico di Ancona? Facile: presenta “L'artigiano glaciale”, il film di Alberto Meroni, domani al CinemAzzurro (ore 21), per la Rassegna di Cinema e Ambiente “EcoDoc”, in collaborazione con AnconAmbiente.

“Mi ha fatto molto piacere l'invito ad Ancona, perché al film hanno lavorato persone di cui apprezzo molto la qualità e serietà del lavoro e l'onestà intellettuale”.
Ma, Luca Mercalli, è vero che i ghiacciai si ritirano?
“Perbacco, sì! È vero che il processo è iniziato oltre un secolo fa, con molti stop and go, ma negli ultimi venti, trent'anni ha subito un'accelerazione straordinaria. E per il 90% è l'uomo che ci ha messo lo zampino, cause naturali a parte. Finché infatti bruciamo biomasse, come il legno, continuiamo la catena naturale e niente di male. Ma il danno vero, in termini di aumento di CO2 deriva dalla combustione di carbone e petrolio, cioè sostanze fossili”.
Ma non è vero forse che molti millenni fa i vulcani con le loro emissioni creavano già inquinamento? E dunque...
“Un momento, allora sulla Terra non vivevano svariati miliardi di persone come oggi... e poi comunque i vulcani con l'emissione di polveri raffreddano la Terra seppur di poco, opacizzando l'atmosfera, non la riscaldano. Non preoccupiamoci di eventi su cui non potremmo comunque incidere, ma su quel che possiamo contrastare”.
Diceva che il fenomeno è cominciato cento anni fa?
“Eh già: l'allarme non se lo sono inventato gli ambientalisti, come alcuni sostengono, evidentemente per interessi grossi in ballo...”.
Che fare?
“Coinvolgere il mondo intero, chiedendo come improrogabili scelte nuove. Perché non c'è più molto tempo”.
Quanto?
“Dieci, massimo venti anni. Oltre, si potrà solo venire a patti, per così dire, con i nostri disastri. Ma prevenire è sempre meglio che correre ai ripari, con risultati incerti”.
Prevenire, come?
“Con la drastica riduzione delle emissioni di CO2. Quando avremo desertificato un quarto della Cina, cosa daremo da mangiare a parecchi milioni di cinesi?”.
Appelli, persuasione, d'accordo, ma finché non faranno un passo indietro i poteri forti...
“Attenzione. Importante è anche una cultura generale: troppo comodo appellarsi solo alle multinazionali. Possiamo fare qualcosa tutti, dai pannelli solari all'isolamento termico, alla raccolta differenziata... In altri paesi, come Danimarca, Austria, Scandinavia, questo è già normale, scontato. Da noi, ancora, c'è uno strano scetticismo”.