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Uccidere la «tigre» prima che si risvegli. Rischio chikungunya: un piano straordinario

Notizia pubblicata il 21 marzo 2008



Categoria notizia : Fatti Curiosi


L'ESTATE scorsa é andata bene per un soffio. La contaminazione di sei persone col virus chikungunya, trasmesso dalla zanzara tigre, é avvenuta a fine stagione, a settembre. Quando i riflettori dei media nazionali sulla riviera erano ormai spenti.

Ma cosa accadrebbe se - tocchiamo pure ferro e quant'altro - quest'estate le cose dovessero andare diversamente, anticipando i tempi? Sarebbe un disastro, ancora prima che sanitario (la chikungunya é spossante per il fisico, ma non letale se non in casi rarissimi) dal punto di vista dell'immagine. E quindi economico per la riviera del turismo. Che non può permettersi neppure il sospetto che il virus circoli da queste parti.
Perciò, da tempo, a vari livelli istituzionali sono stati preparati piani operativi contro la tigre, molto più incisivi che in passato.

Ma si registra una pericolosa diseguaglianza di atteggiamento tra Rimini e le realtà  confinanti.La Provincia ha da tempo affidato ad Hera la stesura del piano d'attacco alla tigre. Un piano - già  consegnato - che ricalchi le linee guida regionali, ma «tarato» su Rimini & co. Ovvero, con standard di sicurezza molto più elevati, data la peculiarità  turistica del territorio. Tigre che, sbarcata in Italia a Genova nel 1993 con navi cariche di vecchie auto, é di casa stabilmente nel Riminese.

«La zanzara tigre ha ormai occupato tutte le nicchie possibili - spiega Piero Botteghi, responsabile Verde pubblico e lotta antiparassitaria di Hera Rimini -. Quanto al chikungunya, non ci sono prove - la Regione ha attivato uno studio scientifico per documentarlo - che la prole, le uova delle zanzare col virus, morte dopo l'estate, uova che si schiuderanno a breve, lo conservino. Così da far nascere zanzare già  infette. Ma proprio perchè esiste questa incertezza, é stato avviato, affiancato al piano ordinario - che prevede interventi in caditoie pubbliche ma anche porta a porta dai privati e partirà  a inizio maggio - un piano straordinario, nelle aree dove abita le persone colpite a fine estate 2007».

Gli interventi mirati inizieranno a inizio aprile. La task-force speciale di Hera sarà  formata da 6 persone. Agiranno casa per casa, con raggio di ben 300 metri di distanza di ciascuna abitazione dove risiedono i sei riminesi infetti a fine estate 2007.Tre abitazioni sono in zona nord, tra Viserba e Viserbella. Una a San Giuliano. Un'altra in direzione Covignano (ma a mare della Statale 16). L'ultima dalle parti di Miramare. In tutto, un'area di quasi 50mila metri quadri da bonificare.

La task-force prevede interventi in coppia: un operatore (cha farà  azione larvicida) e un tecnico (che darà  indicazioni agli abitanti. Due interventi di bonifca per ogni sito a distanza di 15 giorni.Le autorità  usano bastone e carota: «Quest'anno si faranno controlli e sanzioni a chi vìola l'ordinanza - avverte l'assessore provinciale Fabrizio Piccioni -, da 50 a 100 euro. Chiediamo massima attenzione da parte di tutti». La tigre si annida, come sempre, in acqua stagnante di sottovasi, contenitori, pieghe di teli di plastica 
(foto by http://www.flickr.com/photos/kainet)