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Marillos, uno show per tre alla grande festa dei fans di Cervia

Notizia pubblicata il 09 maggio 2009



Categoria notizia : Musica


SI SCRIVE Los Trios Marillos ma si legge Marillion il trio con cui Steve Hogarth, Steve Rothery e Pete Trewavas sbarcano al Barrumba di Pinarella di Cervia.

Rispetto alla band di “Afraid of sunlight” mancano Mark Kelley e Ian Mosley ed è proprio in questa chiave che va letto il cambio di nome, perché lo spirito che lega celebrati cavalli di battaglia come “You’re gone” o “Made again” resta lo stesso dei concerti a cinque.

Anche se in veste rigorosamente acustica. Nato infatti cinque anni fa per promuovere oltre oceano le fortune dell’album “Marbles” senza trascinarsi dietro tutta la strumentazione, questo progetto in formazione “ridotta” del gruppo britannico s’è rivelato tanto fortunato da resistere nel tempo e affiancare il cammino della band maggiore. Una valvola di sfogo che spiega lo stesso Hogarth, per i fans solo “H”.
Capita spesso che i fans si occupino direttamente dell’organizzazione dei vostri concerti come avviene oggi a Cervia?
«Sì, capita. Il fan club tedesco, ad esempio, non si accolla un solo concerto ma l’intero tour in Germania. Abbiamo sostenitori molto attivi pure in Olanda, Portogallo, Francia, Spagna e Scandinavia, e questo senza contare il gran lavoro del fan club italiano».
Per voi l’esperienza di Los Trios Marillos rappresenta una valvola di sfogo rispetto all’attività abituale dei Marillion o cos’altro?
«E’ la grande alchimia che si istaura tra noi sul palco a reggere il progetto. C’è un po’ più casualità che nei concerti tradizionali e questo rende la cosa molto divertente».
Avete mai pensato di incidere dischi acustici?
«Lo stiamo per fare coi Marillion. Appena rientriamo dall’Italia cominciamo a lavorare».
Potendo raccontare i suoi vent’anni di canzoni coi Marillion solo con un disco, su quale punterebbe? E perché?
«Direi ‘Easter’ (dall’album ‘Seasons end’) perché ne ho scritto buona parte appena arrivato».

foto by http://www.flickr.com/photos/pah57/