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Loris Capirossi vuole tornare ad alta quota
Notizia pubblicata il 04 gennaio 2010
Categoria notizia : Sport
Affronta la ventunesima stagione nel Motomondiale. E la prima gara per lui sarà la numero 300. «Dobbiamo crescere, posso lottare ancora. La rivelazione? Simoncelli»
Lo ha promesso: ancora due anni in moto, poi affronterà un’avventura meno movimentata. Alla scrivania. Loris Capirossi vuole scrivere un libro, e assicura di volerlo fare da solo, senza ghostwriter. «Anche perché non dovrà essere la solita autobiografia, ma un romanzo, la storia di un ragazzo appassionato che diventa pilota e attraversa vent’anni di corse e circuiti. La mia storia». Se questo è il futuro, il presente è una speranza. La voglia di tornare ad alta quota, a giocarsela per i primi posti, perché questo è l’unico motivo per cui questo veterano delle piste con l’anima curiosa di un ragazzino continua a mettersi in gioco.
«Da comprimario non mi diverto. E il 2009 è andato come tutti hanno visto, non si può dire che io e la mia Suzuki ci siamo tolti molte soddisfazioni. Ma credo ancora che ci siano grandi margini di miglioramento,
che insieme a questo team si possa tornare ai vertici, a lottare per qualcosa di importante. Per questo sono ancora qui». Non è una presenza che passa inosservata. Capirex, splendido dinosauro delle piste, inizierà la ventunesima stagione nel Motomondiale.
Corre verso il traguardo dei 300 gran premi disputati, e se la sua moto lo assisterà come lui spera, verso quello ancora più ambito dei 100 podi. Non è questione di condizione, perché se c’è uno che sa fare della preparazione fisica un’arte, quello è proprio Capirossi. Molto dipenderà da come evolverà la nuova Suzuki. «La mia speranza è quella di poter tornare competitivo per la vittoria, ma per farlo la moto dovrà migliorare
molto durante l’inverno. Le aspettative ci sono, mi sento piuttosto ottimista. A febbraio mi attendono i test in Malesia, e una moto che dovrà essere completamente rivoluzionata.
E poi, non può andare sempre come nella stagione passata: onestamente, per il lavoro che abbiamo fatto e per quanto ci siamo impegnati, abbiamo raccolto molto meno di quello che avremmo meritato ».
La pensa così anche Paul Denning, team manager di Rizla Suzuki, che ha messo accanto a Capirex un “rookie” di talento e grinta come Alvaro Bautista, che ha sostuito Chris Vermeulen, tornato
in Kawasaki. «Dobbiamo migliorare le performance della moto, e l’esperienza di Loris in questo senso sarà preziosissima.
È lui che può aiutarci a sviluppare la moto, con la sua sensibilità, e anche a far crescere Alvaro. In più, saprà spingere al massimo come sempre, mentre il suo nuovo compagno potrà limitarsi ad aprire il gas, senza troppe pressioni addosso. Credo sia una combinazione perfetta. L’anno prossimo l’equilibrio tra i nostri piloti sarà eccellente, e questo ci farà crescere».
Il campione di Borgo Rivola non può che essere d’accordo.
Sa di avere ancora molto da dire a questi livelli, e ha una gran voglia di dimostrarlo a chi pensa che sarebbe ora di appendere il casco al chiodo. «Se la moto gira», ha detto qualche tempo fa, «posso farmi trovare là davanti, con quelli che si giocano il podio». Sa anche di avere un compagno di squadra di classe, e lo rispetta. Quando ce ne sarà bisogno, sarà pronto ad aiutarlo. Anche se la rivelazione dell ’anno, in MotoGp, per
lui sarà un’altra. Se deve fare un nome, Loris spende quello di un amico. Marco Simoncelli. «Ha talento da vendere, e sono certo che emergerà in fretta. La Honda gli metterà a disposizione una moto ufficiale e una
grande squadra, lui dimostrerà quello che vale. Lo so che in tanti indicano Ben Spies come campione del futuro, e sono d’accordo sul fatto che ha grande talento. Solo che Marco ne ha di più».
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