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Grillo riparte con una lista regionale. Show a Bologna: l'Italia esporta il modello Berlusconi

Notizia pubblicata il 17 gennaio 2010



Categoria notizia : Fatti Curiosi


BOLOGNA. Beppe Grillo riparte da Bologna, dove il successo del V-Day lo consacrò due anni e mezzo fa a profeta dell'antipolitica. Ad ascoltarlo non ci sono le 50.000 persone del settembre 2007, ma una folla di qualche centinaia che si ferma in piazza Nettuno dove il comico ha presentato, con un comizio improvvisato, la lista per le regionali che prende il nome dal suo movimento guidato dal candidato Giovanni Favia, consigliere comunale a Bologna.

Se il contesto è diverso, non mancano le sue invettive contro il sistema lanciate a voce altissima, così forte da disturbare due matrimoni in svolgimento nel palazzo del Comune. La nuova sfida è ripetere l'exploit delle ultime amministrative. Energia rinnovabile, no al nucleare, zero cemento e gestione intelligente dei rifiuti i punti cardine del programma: «Ecco le nostre grandi rivoluzioni», ha sottolineato, tanto da definire la sua gente «i veri conservatori».
Un popolo onesto perché «onesto è ormai una parola terribile, che fa frastuono: onesto è un tic, noi siamo dei tic onesti». Un movimento che ci tiene a marcare la distanza «da Pdl e e Pd meno elle» e che a Grillo ha ricordato la prima Lega, «quando appena nata Bossi urlava ladroni senza microfono in canottiera». Poi le consuete bordate a un mondo della politica «fatto di settantenni e di ologrammi, di cui ci dimenticheremo in cinque anni». A partire da Mastrolindo Berlusconi: «Gheddafi e Putin non erano così prima di conoscere Colui Che Ama, guardate cosa è successo in Irlanda.
Ormai mi aspetto di tutto: dalla Merkel che corrompe un giudice e va con un ventenne, a Brown che cena con un mafioso o a Sarkozy che va con i trans. In Irlanda la Robinson prima sta con un ventenne e poi gli presta pure i soldi del marito». E' la prova «che stiamo esportando il nostro modello: bisogna mandare a casa tutta questa gentaglia, il nostro è un governo illegale e anticostituzionale, manca la base della democrazia». «Di Pietro? Vorrei che facessero un dossier anche su di me. Lui è l'unico che fa opposizione». A chi scuote la testa Grillo urla la sua indignazione: «Ecco chi crea i casini e non si mette mai in gioco». La chiusura è buonista: «Vi saluto come Padre Mariano, siamo pacifisti e vi voglio bene, questo è l'anno dell'amore...».