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Linus e Riccione. L' estate vissuta da dj balneare

Notizia pubblicata il 14 agosto 2008



Categoria notizia : Fatti Curiosi


RICCIONE - Il tormentone estivo di Linus sono i ladri, mica le «canzonette stupide», come le chiama il direttore artistico di Radio Deejay. «Qualche giorno fa hanno rubato la bicicletta di mio figlio Filippo», racconta scoraggiato.

Quando mette piede a Riccione, dove da quasi un paio di decenni trasferisce la console dell' emittente privata più ascoltata d' Italia, la sfortuna lo perseguita. «Non so proprio perchè: la località  mi sembra piuttosto tranquilla, ma pare che io debba pagare una sorta di tassa supplementare per il soggiorno in riviera. Pazienza».
Non la prende neanche tanto male, allungando l' elenco delle disavventure iniziate con lo strappo al polso di un Rolex Daytona da 10 mila euro. Altra disavventura nel '98 quando gli sono entrati i ladri in casa, mentre dormiva. Due anni dopo il furto della moto. «La cosa assurda é che in una metropoli come Milano, dove vivo in inverno, non mi é mai accaduto nulla del genere».

A Riccione ci torna «comunque volentieri», e non solo perchè é qui che é nata e cresciuta sua moglie Carlotta. Lavora e si diverte, dividendosi, come fanno le altre voci dell' emittente, il fratello Albertino, Fabio Volo e La Pina, tra la postazione storica di Radio Deejay al parco Aquafan e quella che da inizio estate ha piazzato in viale Ceccarini, la Deejay Square.

Trova il tempo per organizzare concerti ogni sabato in piazzale Roma (l' ultimo dell' estate, quello di Giuliano Palma, é in programma la sera del 16) e concedersi bagni di folla e corse sul nuovo lungomare o in bicicletta, la sua nuova passione. Scendendo in spiaggia scopre ogni volta di «avere una certa vocazione al suicidio». Al bagno 61, quello di «Enrico il bagnino», il meteorologo della radio, «non passa un quarto d' ora senza che qualcuno mi chieda un autografo o di mettermi in posa per una fotoricordo».

La popolarità  non lo disturba, anzi. Però pone un' unica, inderogabile condizione, prima di concedersi all' obiettivo: «L' affetto del pubblico mi fa molto piacere ma niente foto in costume: non ho il fisico adatto nè l' abbronzatura». Eppure i riccionesi, che dopo tanti anni di convivenza lo considerano un concittadino, sono abituati a vederlo in movimento sotto il sole. «A giorni alterni corro a piedi sul nuovo lungomare pedonale, bellissimo, e in bici sulle strade dell' entroterra, dove si scoprono paesaggi splendidi ma purtroppo ancora ignorati da molti forestieri».
Linus li racconta attraverso la radio quasi quotidianamente, contagiando i giovani con la sua passione per lo sport, oltre a quella per la vacanza balneare, essendo ormai un testimonial della riviera. Al microfono ne parla sempre con entusiasmo: «Quest' anno si sta davvero benissimo. C' é tanta bella gente». Albergatori e bagnini lamentano poche presenze e temono di non fare il tutto esaurito neppure a Ferragosto, ma lui, piuttosto avvezzo alle lacrime degli operatori turistici, non ci crede: «La tendenza a lamentarsi qui é molto diffusa: la stagione va molto bene.

Lo assicuro». Non solo, «un periodo di crisi come questo finisce per favorire località  come Riccione, che per tanti italiani era ormai diventata meta della seconda vacanza». Rileva «un certo calo per i locali sulla sabbia del Marano», al confine con Rimini, «vittime della moda, come si sa, passeggera», ma anche «una sostanziale ripresa delle discoteche tradizionali, quelle sulle colline».

E' tramontata l' era dei pendolari del divertimento, migliaia di ragazzi che nel weekend percorrevano centinaia di km per andare a ballare al Cocoricò, al Prince o al Pascià , «ma non possiamo avere rimpianti: di vittime della strada in quell' epoca, gli anni '90, ce ne sono state troppe».