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Negli scatti di ‘Bigèla’ la Modigliana dimenticata. ‘Dall’Essere all’Avere’, di Elvio Bergamini

Notizia pubblicata il 01 dicembre 2008



Categoria notizia : Cultura


NEL 1992 chiuse la bottega ed appese, dopo 46 anni, la macchina fotografica al classico chiodo ma Elvio Bergamini, classe 1917 scomparso da alcuni anni, resta ancora oggi la memoria storica per immagini di una città che egli ha fermato nell’obiettivo nei momenti più importanti, a futura memoria.

Il suo lavoro figura in decine di libri, compresi quelli d’arte dove compare ad esempio la foto che ritrae le famose quattro lunette del concittadino pittore macchiaiolo Silvestro Lega, raffiguranti la peste, la carestia, il terremoto e la guerra. Una volta chi scrive gli chiese quale fosse la sua foto più bella. La risposta fu simpatica e orgogliosa: «Quella della Rocca dei Conti Guidi di notte, in occasione di un temporale, perché fissai un fulmine ed i colleghi la ritennero un fotomontaggio. Facile da smentire perché ho ancora il negativo».
L’ANNO precedente il pensionamento l’amministrazione comunale gli pubblicò ‘Modigliana com’era’, un libro fotografico su cento anni di storia locale. Nel 2007 in occasione delle Feste dell’800 si svolse, promossa dal suo amico Italo Liverani, la mostra ‘Dall’essere all’avere–Modigliana millenovecento50’: altra splendida raccolta di foto scattate da Bergamini fra il 1949 ed il 1953 per un curioso percorso architettonico fra le vie, piazze, monumenti, cortili e paesaggi.

I 200 scatti in un album erano conservati in biblioteca e Liverani chiese alla bibliotecaria Vincenza Bambi da dove saltassero fuori. La risposta fu: «Le ho trovate nella cantina dell’archivio e ho pensato che stessero meglio qui».
Quelle fotografie erano state acquistate dal Comune, al prezzo complessivo di 10 mila lire, con delibera del 2 aprile 1955.
NEI GIORNI scorsi l’amministrazione comunale ha messo in vendita ‘Modiglianamillenovecento50–Dall’Essere all’Avere’, che altro non è che la collezione esposta alla mostra dello scorso anno. Stampato questo mese dalla Litografia Fabbri di Modigliana e in vendita a 10 euro nella Pinacoteca, biblioteca ed edicola questo libro di 150 pagine racconta di una città dove, come ha scritto il sindaco Claudio Samorì nell’introduzione, «Ci sono strade vuote, scorci che non esistono più e altri che sono rimasti tali e quali, anche dopo decenni. C’è una Modigliana che guarisce le ferite della guerra, che si ricostruisce ….c’è un universo di cose dimenticate che riaffiorano nella loro potente semplicità».

Tutte rigorosamente in bianco e nero, molte scattate in orari insoliti perché prevalessero i paesaggi ed i luoghi più che gli abitanti, le fotografie, divise per argomenti, ci ricordano come eravamo ed i progressi fatti. Affiorano però per i più anziani anche le memorie di una città diversa, certamente più povera ma forse più vera e persino più serena. Italo Liverani l’amico di ‘Bigèla’, come veniva scherzosamente apostrofato Bergamini, cui in definitiva si deve quest’omaggio al fotografo ha scritto: «Questa raccolta può essere uno stimolo interessante per ricercare quello che si è perso, per confrontare con facilità quel che c’era con quello che c’è, per capire come si viveva allora dove adesso siamo noi».

foto by http://www.flickr.com/photos/pera