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Aldrovandi Una Corsa Verso La Verità
Notizia pubblicata il 17 dicembre 2009
Categoria notizia : Cultura
Un libro racconta attraverso la voce della madre, la storia del giovane Aldrovandi. L'autrice: "Dopo le telefonate mute le minacce di morte"
Quattro agenti di polizia sono stati appena condannati in primo grado a tre anni e sei mesi, responsabili, per usare un tragico eufemismo, di una "manovra di contenimento" tanto violenta da rivelarsi fatale. Ma intanto Federico Aldrovandi, diciotto anni compiuti da poco, se n'è andato così, pestato a morte, la mattina presto del 25 settembre 2005, all'ippodromo di Ferrara. Uno studente incensurato, una vita spesa fra scuola, famiglia e amici: la sua storia è racchiusa dentro le pagine di "Aldro", romanzo fresco di stampa scritto da Francesca Boari, uscito per Corbo Editore.
STASERA, alle 21, l'autrice, giunta alla sua seconda prova letteraria, ne parlerà insieme a Stefano Tassinari al Caffè La Linea di Piazza Re Enzo. Con loro ci sarà anche Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi. Proprio lei, donna forte e coraggiosa, figura dominante di tutta la vicenda, ha giocato un ruolo importante nella nascita di "Aldro". Lo racconta Francesca Boari, che oltre a fare la scrittrice, insegna filosofia al liceo Ariosto di Ferrara: «Tutto è cominciato l'anno scorso, in occasione dell'uscita del mio primo lavoro, "Il prezzo del riscatto". Patrizia lo ha letto, e poi ha voluto incontrarmi. Per il mio nuovo libro, avevo in mente di unire i ritratti di tanti adolescenti, con cui da vent'anni, per lavoro, sono a contatto quotidianamente.
Volevo metterci dentro anche il ritratto di Federico, ma dopo l'incontro con sua madre, ho deciso che questa storia meritava di essere trattata in modo esclusivo». Da lì, le conversazioni fra la scrittrice e la madre del ragazzo, non tante ma comunque decisive, ad ispirare un libro che non è un'inchiesta ma un vero e proprio romanzo, «strutturato su due tempi - spiega la Boari - il tempo interiore, che consente di sopravvivere alla morte di un figlio, in cui do libero spazio alla mia immaginazione, e quello della realtà. Il tema centrale è il dolore, ma anche la forza e la possibilità di rinascere». Il profilo di Federico si intreccia poi a storie e volti di tanti suoi coetanei, mescolando fatti realmente accaduti ad altri puramente inventati. Ma nonostante la scelta di evitare i toni della cronaca intorno a una vicenda così delicata, e ancora ai primi passi dal punto di vista del percorso legale, (tutti e quattro i poliziotti hanno presentato ricorso in appello), l'autrice è rimasta vittima di stalking e molestie: «Prima ho ricevuto tante telefonate mute - racconta - e poi il 17 ottobre, pochi giorni prima della presentazione di "Aldro" a Ferrara, proprio mentre ero al telefono con la madre di Federico, ho ricevuto un sms. L'ho letto e riletto almeno una decina di volte, non potevo credere che fosse davvero rivolto a me. Era una minaccia di morte, ho sporto denuncia contro ignoti».