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Wu Ming 3, un film di nuvole e politica. Il docu-cartoon 'Le pere di Adamo'

Notizia pubblicata il 31 ottobre 2007



Categoria notizia : Spettacoli


Quando Dio creò Adamo era già  stanco, e il risultato si vede, recitava un vecchio aforisma. Poi sono arrivati i Wu Ming, per la precisione il numero 3 del collettivo di scrittori bolognesi, e ha tirato fuori Le pere di Adamo

Wu Ming 3 ha sceneggiato il nuovo film di Guido Chiesa, un ibrido fra documentario scientifico e film d'animazione. Il film é nuovo di zecca, é appena stato presentato alla Festa del Cinema di Roma. Prodotto da Orione in coproduzione con case di produzione di Francia, Danimarca e Svizzera, é il primo lavoro per il cinema di Wu Ming 3.

Come mai la scelta di utilizzare l'animazione?
«Avevamo bisogno di una figura che rappresentasse il ruolo dello spettatore, che lo aiutasse a porsi, a sviscerare, le domande che il film prova a porre, e che noi stessi ci siamo posti mentre lavoravamo a quest'idea. Così Guido ha pensato di utilizzare l'animazione e un personaggio da cartoon».

Global warming e antipolitica sono accomunati dall'attualità . àˆ per questo che ha cercato un legame fra i due temi?
«Più che altro abbiamo cercato di riflettere sulla complessità  del presente. Sulla necessità  di non tenere più separati discorsi e saperi diversi, che fino ad oggi hanno viaggiato su binari paralleli, troppo spesso senza comunicare tra loro. Abbiamo molto bisogno, credo, che scienziati e umanisti si interroghino insieme sulle difficili questioni che la contemporaneità  pone».

Come é stato lavorare insieme a Guido Chiesa?
«Lavorare con Guido é un piacere e un onore per me. Avevamo già  collaborato, insieme al resto del collettivo, per la sceneggiatura di Lavorare con lentezza. Per noi si era trattato di una palestra, e un'esperienza molto importante. Guido é una persona splendida, oltre che un ottimo regista. Lavorare con lui é facile, perchè é sempre disposto al confronto e all'interazione. Trovo che sia naturalmente portato al lavoro collettivo.».

Trova che la sceneggiatura sia più difficile rispetto alla stesura di un libro?
Â«àˆ un'esperienza diversa. Un altro modo di scrivere. Quando lavori a un soggetto e una sceneggiatura cinematografica, sai che il tuo lavoro deve rimanere "alle spalle", deve essere l'impalcatura del film. Spetta alle immagini "narrare" la storia. Per quanto riguarda invece il modo di lavorare, credo che un piccolo vantaggio per noi che siamo un collettivo di narratori, ci sia. Abbiamo un modo di lavorare abbastanza "filmico"».

I Wu Ming faranno mai un film tutto loro, compresa la regia?
«Mai dire mai. Ma la cosa mi sembra difficile. Non ci si improvvisa registi. Di sicuro il cinema ci piace molto, ma passare dietro la macchina da presa non é al momento nei nostri progetti, né nelle nostre capacità . L'altro problema, non banale, é che le nostre storie, sono quasi sempre dei "kolossal"».

Nel film appaiono Mercalli e McLarty. Perchè li avete scelti?
«Mercalli é stata una scelta direi quasi naturale. La figura del meteorologo era quella che meglio sintetizzava le nostre domande, e il parallelo tra nuvole e movimenti sociali. Per quanto riguarda lo scozzese, serviva uno scienziato con propensioni artistiche, una figura di mezzo. Lui era perfetto».