'Le fiere inutili della Regione'
Notizia pubblicata il 19 agosto 2005
Categoria notizia : Turismo
Imprese, agricoltori e sindacato all' attacco del marketing della Regione. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l' acquisto, da parte dell' assessorato regionale all' Agricoltura, di uno stand espositivo al Meeting ciellino di Rimini, dove promuovere i prodotti tipici siciliani e allestire una mostra del pittore Piero Guccione.
Ma l' estate di promozioni dell' assessorato retto dal forzista Innocenzo Leontini è stata intensa: ha visto sponsorizzazioni per i concerti di Andrea Bocelli a Taormina Arte, per la rassegna "Wine and Jazz" a Cefalù, «fino agli appuntamenti di grande rilievo - scrive l' assessorato in una nota - in provincia di Ragusa», città dell' assessore: la manifestazione Volareinsieme a Marina di Modica, a Scoglitti la tappa siciliana del Beach soccer golden league, l' Oscar del mare 2005 a Santa Croce Camerina. E ci saranno ancora la Sagra del pesce di Pozzallo e la Sagra della cipolla di Giarratana. Domani, a Ispica, ci sarà la seconda edizione della Notte dei sapori. E a fine mese, a Monterosso Almo, «una serie di manifestazioni che valorizzeranno il pane tipico». E non è finita: poi sarà la volta della Vuitton Cup a Trapani, e della fiera Anuga di Colonia.
Due milioni e mezzo di euro la cifra che l' assessorato ha avuto a disposizione per partecipare a fiere e mostre nelle quali promuovere i prodotti tipici e sponsorizzare manifestazioni di richiamo capaci di valorizzare le produzioni agroalimentari siciliane. Impinguati di un altro dieci per cento con il maxi emendamento del governo approvato dall' Ars con la riforma del turismo, a inizio agosto. Ce n' è abbastanza per far gridare allo scandalo agricoltori e sindacato. «Promozioni di questo tipo non hanno alcun senso - attacca Carmelo Gurrieri - presidente della Cia siciliana, la confederazione degli agricoltori - perché ciò che andrebbe promosso è il sistema agroalimentare della Sicilia, e non i singoli prodotti.
Per fare questo ci vorrebbe una strategia, un progetto elaborato insieme a operatori e organizzazioni. Ma certo noi non veniamo consultati per queste iniziative. Alla fine, sono solo soldi spesi male, che vanno a sommarsi ai tanti altri spesi per le fiere dall' assessorato alla Cooperazione, allo stesso modo». Anche Italo Tripi, segretario regionale della Flai Cgil, concorda con Gurrieri e parla di «improvvisazione» e di «soldi gettati dalla finestra». «Mi piacerebbe vedere - si chiede Tripi - quale è il trend di crescita delle imprese che promuovono i loro prodotti in queste manifestazioni, e rapportare il valore della loro crescita economica con la cifra spesa ogni anno dalla Regione. Sono sicuro che avremmo qualche bella sorpresa. Queste ribalte finiscono per essere la vetrina di questo o quell' imprenditore, e non luoghi di promozione della Sicilia, che ormai vanta prodotti agroalimentari ad alta resa. Così è solo folclore».
Ma non sono solo gli agricoltori e i sindacati a mettere sotto accusa il marketing della Regione. Alle loro accuse fanno eco le parole pronunciate dal presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Costanzo, alla presentazione di Federturismo: «Occorre coordinare al massimo la promozione della Sicilia coinvolgendo tutti gli operatori - ha detto Costanzo - perché non ha senso fare stand che promuovono solo piccolissime realtà oppure la Sicilia in toto senza comunque valorizzarne le varie aree, come mi è capitato di vedere ad esempio in alcuni aeroporti internazionali. La Sicilia, insieme alla Toscana, ha un brand riconosciuto: bisogna stare attenti nella comunicazione, e mettere in pratica progetti seri di marketing territoriale».
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