Rimini: Tadei, l'anello della catena «Le battaglie di don Benzi devono vivere con noi»
Notizia pubblicata il 03 dicembre 2007
Categoria notizia : Cultura
HANNO CERCATO di ‘liberare' anche loro. Si sono fermati a parlare a lungo con quelle tre ragazze ungheresi, solo alcune delle prostitute che anche sabato sera affollavano la Statale 16. «Un paio di loro, probabilmente, non erano nemmeno maggiorenni», rivela Giampiero Cofano, il responsabile della Papa Giovanni XXIII che ha organizzato sabato la ‘catena umana' contro la prostituzione a Rimini.
Per la comunità fondata da don Oreste Benzi quella di sabato é stata solo la prima delle azioni eclatanti che l'associazione porterà avanti nei prossimi giorni. « Faremo altre catene umane in altre città – promette Cofano – e sicuramente ne organizzeremo una anche a Roma, il 22 dicembre. Al di là del valore simbolico, queste manifestazioni sono un gesto concreto contro il racket della prostituzione, che sfrutta queste ragazze. La nostra presenza ha impedito che i clienti si avvicinassero alle prostitute».
Così é successo anche per le tre ungheresi, che a un certo punto sembravano decise a lasciare la strada insieme alla Papa Giovanni. Purtroppo «a un certo punto una di loro ha ricevuto una telefonata e, subito dopo, impaurita, ha detto alle altre di andar via».
SONO RIMASTI invece fino all'una e mezza, a camminare e a cantare lungo la Ss 16 (tra Rimini e Riccione) gli oltre cento fedelissimi della Papa Giovanni che hanno partecipato alla ‘catena umana'. Tra loro, come già riportato ieri, c'era anche Vittorio Tadei, l'imprenditore riminese titolare della Teddy.
«
Sono venuto a fare giustizia per queste ragazze – spiega Tadei – che sono prigioniere dei loro sfruttatori. Ma l'ho fatto anche per un gesto di amicizia nei confronti di don Oreste». Di cui Tadei é stato, da sempre, un convinto sostenitore. «Con questa catena umana abbiamo messo in pratica gli insegnamenti di don Oreste, la sua grande lezione di vita a tutti noi. Solo così riusciremo ancora a mantenere vive le sue battaglie, anche se adesso non c'é più don Oreste a lottare con noi».
(photo by lucacicca)