Lugo. Un parco di venti ettari tra natura e archelogia.Nell’ex fornace anche un’area dedicata a Kyoto
Notizia pubblicata il 30 aprile 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
PROSEGUONO i lavori di allestimento del grande parco pubblico previsto a Lugo nell’area dell’ex fornace Gattelli. Di recente, la giunta comunale ha provveduto ad affidare alla nuova ditta che esegue i lavori riguardanti il piazzale adiacente al parco, l’accordo per il ripristino ambientale di una della cave di argilla dismesse, zona che sarà riempita con materiali inerti e andrà a far parte dell’area destinata a spettacoli e manifestazioni.
I lavori su questa area sono comunque più indietro rispetto a quelli di allestimento del parco, quindi, afferma l’assessore comunale all’ambiente Fausto Bordini, «la zona sarà inizialmente divisa dal parco tramite l’installazione di una rete, mentre il parco dovrebbe essere fruibile entro la fine di questo 2009. Sarà il parco più grande di Lugo, in quanto si estenderà per ben 20 ettari. Il parco comprenderà un lago di circa 4 ettari, più grande di quello del Parco del Loto. A venire riempita per far parte del piazzale destinato a spettacoli, è solo l’insenatura del lago, che era praticamente già priva di acqua».
L’ALLESTIMENTO del parco, che comprenderà camminamenti rialzati per tutto il perimetro del lago, è a buon punto, e già si sa che sarà uno spazio naturalistico, ma anche con una connotazione archeologica, in quanto si estende proprio sull’area dove, vari anni fa, furono effettuati gli scavi archeologici che consentirono il rinvenimento di un insediamento risalente al periodo neolitico, quindi al V-VI millennio avanti Cristo. Nell’occasione furono rinvenuti diversi oggetti di uso quotidiano, e sono ancora visibili le fondamenta di alcune capanne. «Stiamo lavorando al progetto di ‘parco archeologico’ — prosegue l’assessore lughese — e a tal fine abbiamo dato l’incarico alla cooperativa Atlantide di realizzare un progetto per dare rilievo a questa caratteristica del parco, ad esempio sarebbe interessante ricostruire alcune capanne del periodo neolitico e allestire una struttura espositiva che ospiti i reperti rinvenuti».
NEL FRATTEMPO, si lavora anche per valorizzare le caratteristiche naturalistiche dell’area. Dice infatti Bordini: «Abbiamo fatto domanda alla Regione per inserire questo parco tra le aree protette di riequilibrio ambientale, e stiamo pensando di realizzare, in quest’area, un ‘Parco per Kyoto’, ovvero un’area di minimo 5 ettari dove, in base alle direttive appunto del protocollo di Kyoto, le imprese ed i cittadini possano compensare le emissioni di anidride carbonica da loro prodotte con la piantumazione di nuovi alberi».
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