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Buoni i dati sul tasso di occupazione dei Laureati del Polo Universitario di Rimini

Notizia pubblicata il 01 dicembre 2009



Categoria notizia : Cultura


RIMINI. L'università di Rimini risente della crisi ma tiene il passo. I laureati inseriti nel mercato del lavoro scendono dai 91 su 100 del 2003 ai 79 su 100 del 2006. Una volta usciti dall'università di Rimini la percentuale più alta di chi trova lavoro, 90.2, spetta a chi arriva dalle altre province della regione; seguono, con 89.8%, i laureati nati nelle altre regioni del nord. Terzi i riminesi con 88.2%, a seguire il centro, 87,5% eilsude le isole con 79.1 %.

Il calo di 12 punti percentuali consente comunque al Polo d'assicurare una media dell'85% di possibilità di trovare un posto. La fotografia sugli esiti occupazionali dei laureati dell'università riminese è stata scattata ieri, nella sede della Camera di Commercio, dall'ultimo studio dell'Alma Laurea - commissionato dallo stesso Polo - in cui sono stati intervistati telefonicamente 3.085 laureati del periodo compreso tra il 2003 e il 2006. I giovani dottori campionati (vecchio ordinamento specialistica e triennale) hanno avuto dai 2 ai 5 anni di tempo per trovare un lavoro e la stragrande maggioranza di loro sembra avercela fatta.
A confermarlo sono i numeri del report: nel 2003 i laureati con lavoro erano il 91.1%, mentre l'anno successivo erano scesi al 90%, per poi calare ancora 12 mesi dopo all'82,4%, fino all'anno peggiore, il 2006, in cui gli occupati sono stati il 79,4%. Un calo progressivo dettato dalle «difficoltà economiche a livello nazionale», come ha sottolineato anche Giorgio Cantelli Forti, presidente Polo scientifico-didattico di Rimini, ma che comunque non sembra offuscare «i dati incoraggianti emersi nell'insieme di questa indagine, in cui si registra una media di 85 laureati su 100 aventi un'occupazione».
E si tratta, nel 52% dei casi, di occupazioni di tutto rispetto, visto che assicurano assunzioni a tempo indeterminato, vere e proprie chimere in questi tempi di "carestia". Il resto dei laureati-lavoratori si divide invece tra le più precarie tipologie di contratto a tempo determinato (19,5%), autonomo (9,6%), apprendistato (7,7%), collaborazione (7,5%), atipici (2%).
A evidenziare la bontà della formazione dell'università di Rimini arrivano poi in soccorso i dati dei disoccupati: per l'infornata riminese del 2003 sono 4.1 su 100 i senza lavoro (contro il 5.5 % a li vello nazionale); per quelli del 2005, sono 7.5 su 100 (contro il 10%).
Risultati confortanti, insomma, che regalano anche delle retribuzioni non da poco, con una media di 1.263 euro: dai 1.311 percepiti dai dottori del vecchio ordinamento ai 1.237 nella busta paga mensile chi ha conseguito la specialistica, passando per i 1.242 di chi si è laureato nella triennale. Anche per le retribuzioni si registra un calo progressivo del 10%: da 1.342 euro di media nel 2003 a 1.225 del 2006