Sold out stasera per la Pausini.
Notizia pubblicata il 03 aprile 2009
Categoria notizia : Musica
LAURA c’è. Un Futurshow Station esaurito con settimane d’anticipo, febbre da biglietto a livello Coldplay, fans mobilitati da tutta la regione, fotografano il fermento che circonda il ritorno della Pausini stasera a Casalecchio.
Quando cantò a Bologna l’ultima volta, l’ugola di Solarolo era una golden-girl in cerca di riscatto («resta in ascolto perché c’è un messaggio per te...») mentre oggi è una diva planetaria da 45 milioni di album venduti.
In mezzo ci sono i Grammy, San Siro e una situazione affettiva (finalmente) stabile. Tre conquiste che rendono l’eroina de La solitudine un’artista diversa da quella dell’ultimo tour e fanno del nuovo spettacolo un’altra cosa rispetto a quello di quattro anni fa. Laura sa di non dover dimostrare più nulla a nessuno, ma solo raccontarsi al meglio.
E LO FA con le capacità che le sono proprie, affidando l’urgenza di esserci a 34 canzoni metabolizzabili grazie anche a tre medley: una di stampo rock, una più dichiaratamente pop e una acustica nobilitata da un finale a cappella che vale da solo il prezzo del biglietto.
Il grosso proviene ovviamente dal nuovo album Primavera in anticipo, sei dischi di platino incamerati solo in Italia, ma non mancano hit di sempre come Non c’è o Tra te e il mare, né omaggi al Bersani di Spaccacuore, al Grignani di Destinazione paradiso, al Fossati de La mia banda suona il rock, al Cocciante di Io canto.
Parentesi ambientalista sulla coda di Sorella terra, cantata con un sognante abito tempestato di cristalli Svarovski firmato Armani come tutto il resto del guardaroba dello show. Impressionante la scena, dominata dall’interazione tra un grande schermo di 170 metri quadri che fa da sfondo e quattro più piccoli in movimento, ma anche di otto “goccie” hi-tech ricoperte di led capaci, cambiando colorazione, di trasformarsi ora in scintille iridescenti (Come se non fosse stato mai amore), ora in lingue di fuoco (Benedetta passione) ora in addobbi dell’albero di Natale (Strani amori).
LA BAND conta sulle chitarre di Paolo Carta e di Gabriele Fersini, sulle tastiere di Bruno Zucchetti, sul basso di Matteo Bassi, sulla batteria di Emiliano Bassi.
Ai cori invece ci sono Gianluigi Fazio, Roberta Granà ed Emanuela Cortesi. Per quella attitudine che a torto o a ragione spinge puntualmente Laura ad affidare ruoli decisivi agli uomini che le stanno accanto, la direzione musicale è del compagno Paolo Carta.
Al di là delle canzoni, efficacissime anche se non sempre memorabili, la forza della Pausini sta nell’essere l’incarnazione del sogno che tutti gli adolescenti si portano dentro. Forse per i suoi plotoni di fans non è più la vicina di pianerottolo baciata dalla fortuna, ma quella del piano di sopra che ce l’ha fatta; guai, però, se un giorno diventasse la divina del superattico. Lei giura di no e rilancia: «L’uragano che mi gira intorno sono solo io». Al palco del Futurshow Station l’ultima parola.
foto by http://www.flickr.com/photos/barbarroja/