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Il lambrusco nell'olimpo C'é l'ok dei sommelier

Notizia pubblicata il 03 ottobre 2008



Categoria notizia : Fatti Curiosi


E Venne il giorno in cui anche gli umili gregari salirono sul podio. Un lambrusco sul tetto del mondo, annunciano i blogger del vino sulla Rete. Più realisticamente un lambrusco nell'Olimpo enologico nazionale, decorato coi 5 grappoli (il massimo riconoscimento) dalla nuova edizione della guida Duemilavini curata dall'Ais, l'Associazione italiana sommelier, a breve in commercio

Il Lambrusco ottiene 5 grappoli dalla guida edita dall'Ais

E' la prima volta nella storia di questo straordinario rosso frizzante naturale, snobbato fino a pochi anni fa dai critici, ma premiato dal mercato, tant'é che il 30% di tutto il vino italiano venduto nella Gdo mondiale si chiama lambrusco.

Forse il vino italiano più famoso al mondo, assieme al Chianti e al montante Prosecco. Ma le sorprese non finiscono qui. La cantina premiata é fuori dalla zona classica di produzione (Modena e Reggio). Il botto lo fanno le Cantine Ceci di Torrile, in quel di Parma, per l'Otello nero di Lambrusco, un vino ‘estremo', come lo definisce Alessandro Ceci che con le sorelle Maria Teresa, Maria Paola e Chiara Maghenzani gestisce la cantina fondata nel 1938 da Otello Ceci, oste della Bassa parmense.

Un milione di bottiglie (il 30% in giro per il mondo), packaging raffinato, idee innovative come la partnership con la stilista reggiana Mariella Burani o il lancio di ‘Statale 9- Via Emilia', un frizzantino rosé di lambrusco e sangiovese pensato per i giovani degli happy hour e il popolo della notte.

Perchè un lambrusco estremo? Alessandro Ceci sprizza entusiasmo da tutti i pori: «Perchè é la rivincita di noi sfigati del lambrusco, quelli che fino agli anni '90 erano i figli di un dio minore. Si vendeva solo Modena, tanto Sorbara e un po' di Grasparossa. Poi il mercato ha girato, la gente ha cominciato a chiedere vini più scuri, corposi. La varietà  Maestri, quella coltivata a Parma, si prestava a fare un lambrusco molto scuro, profumato. Noi abbiamo voluto esagerare, puntando su un vino morbidissimo, molto concentrato ma anche piacevole da bere. Un vino facile, ma non banale, che é piaciuto tantissimo».

Ogni anno le 100mila bottiglie di ‘Otello' sono prenotate dalla ristorazione italiana e internazionale. In Giappone lo importa Nakata, l'ex calciatore di Parma e Bologna, che ha disegnato una etichetta apposta per quel mercato.

«Un vino – conclude con un sospiro Ceci – che sposterà  equilibri commerciali, farà  ricredere certi Soloni del settore». Gli fa eco Gian Alfonso Roda, presidente dell'Enoteca regionale: « Questi 5 grappoli sono un evento storico. Premiano un' azienda che da anni anima il mondo vitivinicolo regionale, ma evidenziano anche gli alti livelli di eccellenza raggiunti dal lambrusco che rappresenta - nelle varie tipologie Doc e Igt - oltre il 50% della produzione regionale». La medaglia conquistata a Parma é un riconoscimento per un vino che é un must dell'Emilia, come il Sangiovese lo é per la Romagna.

foto by http://www.flickr.com/photos/controvento/