Il ballo e lo svacco fuori orario ogni spiaggia ha la sua notte
Notizia pubblicata il 17 luglio 2003
Categoria notizia : Turismo
RIMINI - Spiaggia che vai orario che trovi. Oppure, marciare divisi per ballare uniti. Annunciato da Gianfranco Fini, salutato dalla standig ovation delle mamme antirock e del sottosegretario Carlo Giovanardi, il disegno di legge per la chiusura generalizzata delle discoteche alle tre va avanti per la sua strada, che non si concluderà certo entro settembre.
E così la riviera romagnola attende il giorno del giudizio a modo suo: ballando. Forse per l' ultima estate, ciascuna località procede per proprio conto. Succede così che Misano Adriatico, adottando le stesse normative di Riccione con cui confina a nord, con la chiusura dei locali da ballo alle 5 del mattino risulti agli antipodi di Cattolica, limitrofa sul lato sud, che manda tutti a casa a mezzanotte. Da parte sua, la paciosa Bellaria - Igea Marina consente alla discoteche di lavorare fino alle 4, che per ferragosto diventano anche le 6. Ma mentre Fini vuol chiudere la stalla delle disco, qui i buoi sono già scappati altrove. E cioè sulla spiaggia, dove proliferano bar con musica e feste organizzate dai bagnini. Niente biglietto d' ingresso e folle danzanti che arrivano a bloccare il traffico sui lungomare, come è successo a Rimini per l' inaugurazione del super-bagno Torquoise. Per le discoteche il successo del ballo in spiaggia suona con un' eco lugubre. «Proprio adesso che sentiamo come un tintinnìo di manette - sbotta Sergio Pioggia, vice presidente nazionale del sindacato locali da ballo - con annunci di leggi coprifuoco, accuse di pensare solo al cassetto e di non far nulla contro le morti sulle strade, vediamo situazioni del tutto fuori controllo messe in atto abusivamente. Allora mettiamoci d' accordo: o c' è la deregulation per tutti, o tutti devono rispettare le stesse regole. Sono appena stato a Roma per chiedere un incontro con la commissione ministeriale anti-abusivismo: ormai il problema è di sua competenza. Chi fa ballare sulla spiaggia deve ottenere una licenza per locale da ballo e rispettare tutte le norme che ne conseguono. Altrimenti si alimenta una situazione pericolosa per tutti. Finalmente se ne stanno accorgendo anche albergatori e bagnini». E cioè? «Luoghi non attrezzati, come la spiaggia, non possono essere controllati. Può succedere e succede già di tutto, dagli scippi alle scazzottate. A Rimini e Riccione, dove le amministrazioni comunali stanno autorizzando di tutto sulla spiaggia, devono capire che il gioco è pericoloso, non vorremmo rivedere le cariche della celere a ferragosto come negli anni '80 e '90». Ma cosa succede a Rimini e Riccione? Succede che le ordinanze comunali - «tutte concordate assieme alle categorie economiche», sottolineano gli assessori - permettono feste con musica fino all' una. Con la possibilità di deroghe caso per caso, che hanno già consentito di arrivare anche alle tre, come per il party dei velisti alla Colonia Reggiana di Riccione. Tutto sale sulle ferite dei discotecari, che puntano il dito verso Marina di Ravenna. E' cominciato tutto qui, qualche estate fa. I lidi ravennati, da sempre i parenti poveri della costa, ad un certo punto hanno capito che l' essere l' unico ritrovo per nudisti al di qua dell' Adriatico non sarebbe mai bastato per stare al passo con le mondanissime Riccione e Milano Marittima. Cogliendo l' attimo, appena il pubblico delle discoteche ha dato segni di stanchezza, a Marina di Ravenna si è inaugurata la nuova era all' insegna del gratis e della libertà. Liberi dal look e dalle scarpe, liberi dai buttafuori e dai buttadentro, liberi dai pr e dai tavoli prenotati. E liberi, o quasi, dagli orari: le deroghe permettono decibel in quantità fino alle 3.30. Con i delusi delle disco ad approfittarne in massa. Nella vicina Milano Marittima, abituati com' erano a dettare come e quando ci si diverte, fanno ancora tanto d' occhi. Quì i bagni, anche quelli esclusivi come il Papeete, in teoria dovrebbero chiudere al tramonto. Dal canto suo, Riccione è subito corsa ai ripari. Nomi come Hot Lounge e Hakuna Matata si sono aggiunti al pioniere Beach Club, trasformando quello che fu l' angolo più losco della Perla Verde - la foce del torrente Marano - in un vippaio senza precedenti. Vi hanno investito personaggi come Armando Arcangeli, mister Valleverde, e Gianni Fabbri, dopo aver venduto un Paradiso Club ormai in crisi nera. Tutti fiduciosi nella nuova tendenza. Che corre a piedi nudi sulla spiaggia.
photo by: http://www.flickr.com/photos/ziowoody/