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Il Duse punta sul Vaudeville

Notizia pubblicata il 10 gennaio 2010



Categoria notizia : Spettacoli


L’opera, scritta a quattro mani da Hennequin e Veber, è diretta da Massimo Castri. La Presidentessa” arriva sul palco di via Cartolerie

Una chicca del vaudeville, la commedia in note di inizio Novecento, approderà da martedì sul palcoscenico del teatro Duse di via Cartolerie. La Presidentessa, scritta a quattro mani da un mestierante del “vaude ville”, Maurice Hennequin, insieme a Pierre Veber, e rappresentata per la prima volta a Parigi nel 1912, verrà portate in scena nella nuova produzione di Ert e Teatro Stabile dell’Umbria. Lo spettacolo - diretto da un grande maestro della scena teatrale italiana, Massimo Castri - ha debuttato in prima nazionale lo scorso 12 novembre al Teatro Bonci di Cesena.
L’allestimento è il risultato della seconda edizione del Corso di Alta Formazione per attori tenuto dal regista toscano per Emilia Romagna Teatro. La vicenda è quella della sciantosa e affascinante Gobette, che si esibisce dando scandalo nei locali cittadini, finendo per alcune fortuite circostanze nella casa di un austero e morigerato Presidente di Tribunale. L’uomo è vittima di una moglie tremenda, cuoca provetta e
manica della pulizia.
Fortunatamente, quando la bella Gobette arriva in casa del magistrato, la moglie e la figlia sono provvidenzialmente partite per Parigi. Ma proprio dalla capitale giunge inaspettato, causa ispezione, il Guardasigilli e il Presidente si trova costretto a far passare Gobette per la sua legittima consorte. L’af fascinante giovane non esita a sedurre anche il Guardasigilli e trascorre una notte con lui. Genere popolare considerato minore, il “vaude ville”, cui La Presidentessa appartiene a pieno titolo, indica un genere di commedia farsesca accompagnata da musiche e versi cantati.
Sopravvissuto a Napoleone e alla Restaurazione, il “vaude ville ”, che nel frattempo va perdendo la componente musicale, tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento conosce con Scribe prima e Labiche poi, un
grande successo popolare.
Ma è con Georges Feydeau (1862-1921) che il genere raggiunge il suo massimo splendore, nelle sue forme più mature. L’altro grande esponente, in una versione certamente meno nobile e più immediata, è Charles--Maurice Hennequin (1863-1926) che, in coppia con Pierre Veber, firma La Presidentessa