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Domenica 10 gennaio: Uno Scrittore, le sue Musiche al Bonci

Notizia pubblicata il 09 gennaio 2010



Categoria notizia : Cultura


Carlo Michelstaedter è un personaggio sfuggente, poco noto, se non ad una cerchia ristretta di appassionati, che rimangono colpiti dalla breve, drammatica, intensa parabola esistenziale di questo giovane, scomparso nel 1910, ad appena 23 anni. Si dedicò in particolare all’arte retorica, e la Persuasione e la rettorica è il titolo della sua opera maggiore, tesi di laurea, pubblicata postuma nel 1913. Era nato a Gorizia il 3 giugno 1887, di famiglia italiana ebrea, di quel gruppo culturale goriziano che aveva dato il rabbino Reggio, detto il Santo, suo bisnonno, e il grande filologo Graziadio Isaia Ascoli.

Autoritratto....

Suo padre Alberto dirigeva a Gorizia l’ufficio delle Assicurazioni generali di Trieste, ed era presidente del Gabinetto di lettura cittadino. La madre, Emma Luzzatto, fu donna di grande spessore spirituale. L’ironia della storia aveva in serbo per lei un finale amaro d’una vita amara: imprigionata per le persecuzioni razziali, nel 1943, ad 89 anni, fu condotta al campo di sterminio, dove morì, essendo esempio e conforto ai compagni di sventura per il suo comportamento forte e sereno. Benché Carlo fosse un bambino chiuso e taciturno, rivelò ben presto una grande intelligenza: superato nel 1905 l’esame di maturità nel ginnasio di Gorizia, si iscrisse a Vienna alla facoltà di matematica, ma ottenne dal padre di passare alcuni mesi a Firenze, dove era attratto dai suoi sentimenti di italianità e dalla sua passione per l’arte. Giunto a Firenze, Carlo fece amicizia con alcuni studenti, iniziò a frequentare alcuni corsi di lettere, finché si iscrisse a Lettere nel locale Istituto di studi superiori. Si dedicò con particolare passione alla poesia e alla filosofia greche, delineandosi infine il suo progetto di una tesi sui concetti di persuasione e retorica in Platone e Aristotele. Nel febbraio del 1909 ricevette la notizia della morte, a New York, del fratello Gino, maggiore di dieci anni, cui era legatissimo. La sera del 16 ottobre 1910 Carlo aveva terminato di scrivere le appendici della Persuasione, che costituivano il secondo volume della tesi. Il tempo che avrebbe dovuto attendere per la discussione della tesi aveva deciso di passarlo al mare. Quella sera andò in casa di alcune amiche, le signorine Cassini, a sentire musiche di Beethoven. Il giorno dopo era il compleanno della madre di Carlo, e la donna si lamentò perché il figlio, disse, aveva dimenticato di farle gli auguri. Pare che a quel rimprovero Carlo abbia risposto in un impeto d’ira. Sua madre era appena uscita di casa che lo andò a trovare il cugino Emilio, con l’intenzione di aiutarlo a terminare il lavoro sulle appendici della Persuasione, ma Carlo lo congedò, facendogli capire che voleva stare solo. Poco dopo essersi separato dal cugino (stringendogli la mano con una particolare intensità), rimasto solo, si uccise con un colpo di rivoltella, da lui sequestrata tempo prima ad un amico. Il giorno dopo, alle sei di mattina, il feretro fu portato a spalla fino al cimitero israelitico, che oggi si trova al di là del confine italiano.EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
TEATRO ALESSANDRO BONCI

COMUNE DI CESENA

in collaborazione con Gruppo Hera
con il patrocinio dell’Istituzione Biblioteca Malatestiana

UNO SCRITTORE
LE SUE MUSICHE
quarta edizione

a cura di Franco Pollini

Teatro A. Bonci – Cesena

LA PERSUASIONE E LA RETORICA

Vita breve di CARLO MICHELSTAEDTER
in collaborazione con I suoni dello spirito (in inverno) - direzione artistica Paolo Turroni
letture di Francesca Baldini, Loris Canducci, Maria Faggiano, Paolo Turroni, Giuseppe Valzania
musiche a cura di Marta Donati e Paolo Baldani
PRIMA RAPPRESENTAZIONE

Domenica 10 gennaio 2010 ore 15,30

informazioni
0547 355959/ 355911 - info@teatrobonci.it
www.teatrobonci.it

Lo spettacolo è ad ingresso gratuito e si svolge con il pubblico sul palcoscenico.
Dopo l’inizio dello spettacolo non è più possibile accedere al palcoscenico.