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Classici e inquietanti trasgressioni. Il bilancio del Comunale: svetta ‘La parola ai giurati’ di Gassman

Notizia pubblicata il 29 aprile 2009



Categoria notizia : Spettacoli


SI È APPENA conclusa la Stagione di Prosa 2008/09 del Teatro Comunale.

Sono stati rappresentati dodici allestimenti (tredici se si considera lo spettacolo ‘doppio’ di Carlo Cecchi), nell’ordine: ‘Hair’, ‘Claus Peumann’ / ‘Sik-Sik l’artefice magico’, ‘Un certo Signor G’, ‘La parola ai giurati’, ‘La notte delle lucciole’, ‘La rigenerazione’, ‘Nel’, ‘I giganti della montagna’, ‘Romeo e Giulietta’, ‘Il Dio della carneficina’, ‘Boris Godunov’ e ‘Mein Kampf’. La rassegna, distribuita nell’arco di sei mesi - dal primo novembre 2008 al 16 aprile scorso -, ha contemplato un totale di quarantadue repliche (quarantacinque se si considera lo spettacolo ‘doppio’ di Carlo Cecchi).
AD ECCEZIONE del shakespeariano classico cinquecentesco ‘Romeo e Giulietta’, tutti gli altri allestimenti appartengono cronologicamente al Novecento. Sono andati in scena con buon successo di pubblico tre classici contemporanei italiani: il pirandelliano ‘I giganti della montagna’, ‘La rigenerazione’ di Svevo e ‘Sik-Sik l’artefice magico’ del grande Eduardo; e con esito alterno ben cinque commedie ‘straniere’: ‘Claus Peymann’ di Bernhard, l’ottimo ‘La parola ai giurati’ con Alessandro Gassman, il divertente ‘Il Dio della carneficina’ con la brava Anna Bonaiuto, il trasgressivo ‘Boris Godunov’ e l’inquietante ‘Mein Kampf’. Ai quali vanno aggiunti due musical: il gradevole ‘Un certo Signor G’ di Gaber con un sorprendente Neri Marcorè, e la pietra miliare ‘Hair’, vessillo di più di una generazione; oltre all’intelligente e spassoso monologo di Bergonzoni ‘Nel’ e ‘La notte delle lucciole’, una rilettura - risultata tuttavia abbastanza anacronistica - dei due grandi scrittori italiani Pasolini e Sciascia.

Pur in assenza di uno spettacolo davvero ‘indimenticabile’, si sono certo distinti ‘La parola ai giurati’ e ‘La rigenerazione’, seguiti da ‘Il Dio della carneficina’ e ‘Un certo Signor G’; mentre non hanno del tutto convinto ‘Claus Peymann’ / ‘Sik-Sik l’artefice magico’, ‘La notte delle lucciole’ e ‘Romeo e Giulietta’. Complessivamente si è trattato di una stagione, questa appena conclusa, di discreto livello, peraltro onesta cartina al tornasole dello stato di salute del teatro prodotto oggi in Italia, in percepibile stato confusionale: altalenante fra la riproposta - che vorrebbe essere innovativa - di ‘classici’ e la talvolta deludente sperimentazione.

http://www.flickr.com/photos/Lessio