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Torna 'La gazza ladra' L’ultima volta fu nel 1839. Domani e domenica il capolavoro rossiniano

Notizia pubblicata il 16 aprile 2009



Categoria notizia : Spettacoli


E’ la prima volta che viene rappresentata al teatro Valli. Domani e domenica, con inizio alle 20, va in scena l’opera semiseria in due atti di Gioacchino Rossini su libretto di Giovanni Gherardini: “La Gazza Ladra”.

L’opera è preceduta, questa sera alle 18 alla Sala degli Specchi, da un incontro di presentazione con Lidia Bramani, dal titolo “Gazza Ladra: dei delitti e delle pene”. Due rappresentazioni e due direttori, a capo dell’Orchestra e del Coro del teatro Comunale di Bologna. La prima data (domani) vede sul podio il giovane maestro pesarese Michele Mariotti, mentre domenica 19 aprile a condurre sarà il giapponese Ryuichiro Sonoda. La regia è affidata a Damiano Michieletto, che con questo spettacolo ha vinto il prestigioso Premio Abbiati 2008 “per l’originalità e la brillantezza con cui ha ricreato in palcoscenico La Gazza Ladra al Rossini Opera Festival di Pesaro, e risolto il problema posto dall’ibrida configurazione di ‘genere’ dell’opera, inventando una macchina scenico-teatrale in grado di restituire allo spettacolo la dimensione fantasiosa e sofisticata tipicamente rossiniana”: come recita la motivazione.
SUL PALCOSCENICO del Valli un cast internazionale di giovani cantanti: nel ruolo di Fabrizio Vingradito il basso Paolo Bordogna, apprezzato per la sua duttilità d’interprete. E poi Katarina Nicolic nel ruolo di Lucia, Filippo Adami nel ruolo di Giannetto, Paula Almerares nel ruolo di Ninetta.
Nel ruolo di Fernando Villabella il basso Alex Esposito, premio Abbiati come miglior cantante lirico della stagione 2005/2006 e ancora Luca Tittoto (Gottardo), José Maria Lo Monaco (Pippo), Andrea Taboga (Isacco), Ugo Rosati (Antonio), Mattia Olivieri (Giorgio), Matteo Ferrara (il Pretore), Sandhya Nagaraja (la Gazza).

“La Gazza Ladra” appartiene al genere semiserio, in bilico tra buffo e tragico, della produzione rossiniana e ne rappresenta sicuramente l’esito migliore e più maturo, sia per la lunghezza della partitura che per l’impegno compositivo. L’opera pur comparendo oggi per la prima volta sulla scena del teatro Valli, aveva però avuto due allestimenti reggiani al Teatro di Cittadella nel 1823 e nel 1839, nella stagione di Carnevale.

foto by http://www.flickr.com/photos/ewanmcdowall