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La crisi non frena Fiere ed espositori Appuntamenti decisivi per ripartire

Notizia pubblicata il 19 gennaio 2009



Categoria notizia : Turismo


La crisi del mondo dei motori non sembra esistere in quello delle fiere e dei poli espositivi. Un aspetto singolare e, per certi versi, incredibile perché poi alla fine questi giganteschi show finiscono per essere vetrine commerciali. Grandi quanto si vuole, ma comunque indissolubilmente legate al mondo del business.

A iniziare le danze e chiarire bene il concetto ci ha pensato quest' anno il Motor Show di Bologna che nonostante la crisi si è presentato scintillante più che mai e «all' insegna di ricchezza di contenuti e importanti investimenti, sia da parte nostra che dei costruttori» come ha spiegato subito Giada Michetti, amministratore delegato di Promotor International, società organizzatrice dell' evento.

Dichiarazioni suffragate da numeri importanti perché Promotor International ha messo in campo investimenti base di 7 milioni di euro a cui se ne sono aggiunti altri 10 milioni per comunicazione e campagne pubblicitarie. Possibile una simile contraddizione? «E' certamente un momento di cambiamento strutturale per il settore auto - spiega Giada Michetti - la tempesta finanziaria ha certamente accelerato la crisi del comparto ma le case costruttrici sono impegnate a ripartire. E la strada per il rilancio sono innovazione tecnologica, sicurezza, ecologia e bassi consumi». Va detto poi che la più grande rassegna motoristica italiana non è un caso isolato.

E basta guardare i dati economici appena presentati da Rimini Fiera Spa per capire il discorso: nel 2008 sono stati dichiarati 63,1 milioni di euro di ricavi (+9,5% sul 2006, anno di raffronto utile) e 95,9 milioni per il Gruppo (+12% sul 2006). «Nel 2008 - ha spiegato infatti il presidente Lorenzo Cagnoni - particolarmente a partire dal secondo semestre, abbiamo avvertito anche sul nostro calendario fieristico i primi segni di un' economia in generale sofferenza, segni che hanno prodotto un andamento a tratti difficoltoso delle manifestazioni.

Va però evidenziato che a fronte di un primo manifestarsi delle criticità generali del mercato su alcune delle nostre manifestazioni, Rimini Fiera ha ottenuto performance importanti come nel caso della situazione debitoria, scesa nel 2008 da 51 a 35,5 milioni di euro e che si avvia così all' estinzione entro pochi anni; il debito del Gruppo segue il medesimo andamento attestandosi a 39,6 milioni (-28,1% rispetto allo scorso anno). Al pari abbiamo avuto esiti decisivi su Ecomondo e sul gruppo di manifestazioni ambientali correlate, così come vi sono state performance nel segno dell' eccellenza per Ttg, ormai attestatasi come evento leader del business turistico». In totale nel 2008, Rimini Fiera Spa, ha registrato 13.330 espositori (12.032 nel 2006), 1.725.563 visitatori (1.198.756 nel 2006) e 1.270.328 metri quadrati venduti (1.126.164 nel 2006). Insomma i poli fieristici italiani reggono bene. E se per le due ruote, a parte la vicenda dello sdoppiamento del Bike Show (per giunta nelle stesse date) lo scettro della manifestazione più importante rimane saldamente nelle mani della Fiera di Milano, nel mondo dell' auto la questione è tutta aperta: ci sono forti pressioni infatti affinché il Motor Show si sposti da Bologna a Roma. Pressioni che arrivano soprattutto dal mondo dell' auto perché con il passare degli anno il maxi salone bolognese ha perso il suo carattere "casereccio" per assumere sempre più quello di evento internazionale.

Ma perché proprio Roma? La risposta non sta solo nel grande polo fieristico da poco inaugurato nella capitale, ma nel fatto che ormai Roma è diventata la vera capitale del mondo dei motori, con una quota del 42% del giro d' affari nazionale. Qui, hanno sede oltre all' Aci, anche la maggior parte delle società petrolifere, gran parte delle case automobilistiche, molte società di noleggio, assicurazioni e finanziarie. Il giro d' affari complessivo è di 55 miliardi, raggiunto grazie al primo posto per le immatricolazioni.