Polemica da bestseller. Ken Follett giovedì pomeriggio da Feltrinelli a Bologna
Notizia pubblicata il 18 settembre 2007
Categoria notizia : Musica
MISTER bestseller, ovvero Ken Follet, colpirà ancora. E' una notizia. Non perchè chi viaggia sui 100 milioni di copie vendute abbia grandi problemi di successo. Ma perchè il nuovo romanzo del 58enne scrittore di Cardiff, Galles, che esce oggi in Italia - da Mondadori - in anteprima mondiale e che si intitola « Mondo senza fine», ha una carta in più da giocare. A differenza di quanto avviene nel ciclo dei « Pilastri della terra», a cui molto il nuovo libro ci rimanda, questa volta Follett mette infatti esplicitamente sotto accusa la Chiesa di Roma. Sotto vari punti di vista. E non é difficile prevedere che dopodomani, quando alle 18 Follett, in tour promozionale, sarà ospite della Feltrinelli di Piazza Ravegnana il tema terrà banco.
La produzione dello scrittore che ama Shakespeare, il buon cibo e il buon vino, le donne e la musica suonata al basso, si raggruppa in fasi diverse: dal thriller spionistico del fortunato esordio, nel 1978, con «La cruna dell'ago» alle tematiche poste dalla rivoluzione tecnologica, al terrorismo e alla diffusione di un virus mortale, che hanno fatto da intreccio per l'ultimo, precedente libro, «Nel bianco». Con un'altra virata, nel 1989 esce «I pilastri della terra», un romanzo sulla costruzione di una cattedrale nel Medioevo. E' il trionfo mondiale. Critiche osannanti. Qualcosa come 18 settimane in testa alle classifiche del ?New York Times'. Vendita vertiginose in Italia. Besteller per 6 anni in Germania.
EBBENE, con «Mondo senza fine» Follett torna là , nel villaggio immaginario di Kingsbridge. Con un antefatto che risale al 1327, allorchè quattro ragazzi, due maschi e due femmine, vedono nel bosco vedono una scena che li stupisce: un cavaliere sfugge portando con sè una lettera all'imboscata di due sicari con le insgene della corona. Lo sfondo é la Guerra dei Cent'Anni, la Peste Nera che stroncò l'Europa; e tra amori, ingiustizie e crudelissimi combattimenti, la cattedrale continuerà nel suo ruolo di mito e di impresa mai conclusa (tanto che, a un certo punto, uno dei quattro ragazzzi, da grande, si impegnerà ad aggiungere una nuova torre al tempio costruito nelle pagine dei ?Pilastri'). Ma quasi vent'anni dopo, Follett, un non credente, dichiara di avere elaborato la coscienza del male che si può compiere in nome della religione.
IL PRIORE Goodwyn, uno dei protagonisti. é così privo di scrupoli da rubare i risparmi delle suore per farsi un palazzo; equelli lo circondano non sono da meno. Così, la descrizione della Peste Nera, il flagello che cambia il mondo, uccidendone un terzo degli abitanti, assurge a segno dell'impotenza e della malvagità della Chiesa - che per giunta rifiuta i consigli della scienza per sconfiggere il contagio - davanti alle sciagure che colpiscono l'uomo. Follett é un militante laburista. Dice, apertamente: «Quella peste insegnò all'uomo a cercare un rapporto personale con Dio, senza passare attraverso le gerarchie della Chiesa». La visita di Follet a Bologna sarà lampo: proveniente da Firenze lo scrittore terrà l'incontro, firmerà autografi e ripartirà
c. su.