Le offerte più convenienti
Prenota gratis
Nessuna commissione

Jovanotti, una canzone e un vecchio amore: Forlì. ‘Muffa’, la nascita della figlia Teresa: quanti legami

Notizia pubblicata il 04 dicembre 2008



Categoria notizia : Musica


C’È STATO un periodo in cui quando cantava ‘Questa è la mia casa’, la sua casa era Forlì. E faceva un po’ scena incontrare Jovanotti per le vie del centro, in una città non proprio abituata ai vip stanziali, anzi, non abituata ai vip e basta.

IL PRIMO BLITZ di Lorenzo a Forlì risale al 1987, ai tempi di ‘Gimme me five’, alba della sua proficua collaborazione con Michele Centonze. Il flirt con la città sfocia nel fidanzamento ufficiale a metà degli anni ‘90: Jovanotti prende un appartamento in affitto, tutto il suo entourage si trasferisce in Romagna, compresa Francesca, la sua ragazza dai grandi occhi chiari. Il suo rapporto con il Pig Sound studio, allora in via VIII Agosto, è quotidiano, serve una base fissa.

E poi a Forlì Lorenzo si sente al sicuro dallo stress delle grandi città e i fan, qui, non sono ossessivi. Va a vedere un concerto del suo fido bassista Saturnino, al Naima, ma non sale sul palco come sperano tanti dei fan presenti. In via Cignani nasce ‘Muffa’, uno store innovativo, che fra dischi e dipinti porta la sua impronta: lì vi presenterà il suo libro, ‘Il grande boh’. E poi sbocciano album importanti, come ‘L’albero’, ‘Capo Horn’, e in entrambi i casi la prima data dei tour si gioca in casa, al Palafiera.

IL 16 APRILE 1997 si presenta sul palco con la banda di Santa Sofia, sulle note de ‘Il re’: lo aspettano in settemila, e non saranno traditi. Tre ore di musica, di groove, fra ‘Piove’, ‘Muratore’, ‘Penso positivo’, ‘Una tribù che balla’, ‘Bella’, ‘L’ombelico del mondo’. Una notte di trovate sceniche, come l’albero gonfiabile alto sette metri e il lancio finale di giganteschi palloni sulla platea. La replica del 7 novembre 1999, per ‘Capo Horn’, è speculare: Palafiera ribollente di passione e stupito dal giochino ad effetto di Lorenzo appeso ad un gancio in cielo, con penzolanti a fianco Centonze e Saturnino, a cantare ‘Serenata rap’. Poco meno di un anno prima, il 13 dicembre 1998, Jovanotti era diventato papà di Teresa, nata all’ospedale ‘Pierantoni’.
MA IL LEGAME con Forlì si fa sempre più sottile. E quando nel 2000 sfiorisce la partnership con Centonze, Lorenzo dà la disdetta dell’affitto, carica compagna, figlia, dischi, microfoni e creatività in macchina. Nuova rotta: Cortona. Però oggi, solo per oggi, si torna indietro, a nove anni fa. Ma chissà se lo incontreremo ancora in corso della Repubblica.
SCATOLE MAGICHE, pance di balena e fuochi sulla spiaggia. Saranno solo alcune delle atmosfere oniriche che stasera alle 21 al palafiera di via Punta di Ferro si susseguiranno durante la prima tappa invernale del ‘Safari tour’ di Jovanotti. Niente più attese per questo show che si presenta come energia allo stato puro.

Sul palco, insieme al cantautore romano che ha sempre avuto un debole per Forlì, ci sarà l’immancabile bassista Saturnino, al basso con Lorenzo dal ’91, Riccardo Onori alle chitarre, Franco Santarnecchi alle tastiere, alla fisarmonica e alle percussioni, Christian Rigano alle tastiere e computer e le batterie di Mylious Johnson e Garth Brown.

Da sottolineare l’impegno di Enel, con AzzeroCO2, per rendere il Safari tour ecologico, piantando in città un numero di alberi tale da azzerare le emissioni di anidride carbonica prodotte dall’evento.

Per chi non fosse ancora riuscito a procurarsi i biglietti, sono ancora disponibili tagliandi non numerati a 30 euro, più 4,50 di prevendita da Romagna Concerti in via Campo di Marte 54/B, nel chiosco Leoni vicino a piazza Saffi e dalle 15 di oggi al botteghino della Fiera.