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L'Incontro Ian Anderson domani in Concerto. Il mio flauto anche a Natale non dimentica i Jethro Tull

Notizia pubblicata il 16 dicembre 2008



Categoria notizia : Spettacoli


«CON IL MIO FLAUTO voglio portare il pubblico nell’atmosfera natalizia grazie ai brani tradizionali della festa ma senza dimenticare i Jethro Tull. Penso che questo tipo di concerto sia gradito ai fan, proprio perché differente da quello che normalmente faccio».

Ian Anderson , il cui nome è indiscutibilmente legato a uno dei gruppi rock più longevi (primo album This Was del 1968), introduce così Jethro Tull at Christmas, il tour che lo vede in Italia per tre date tra cui quella di domani a San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna (Palasavena, Infoline 0547.600093 www.blueskypromotion.it). Con lui due componenti degli attuali Jethro Tull (John O’Hara alle tastiere, David Goodier al basso), il chitarrista Florian Ophale, il batterista James Duncan e come ospiti speciali gli ungheresi Sturcz String Quartet (quartetto d’archi)

Da dove nasce l’idea di una proposta diversa dal suono abituale dei Jethro Tull?
«E’ da un po’ di anni che a dicembre faccio concerti nei quali suono anche canzoni natalizie. A volte a mio nome, a volte con il marchio dei Jethro Tull. Mi piace il Natale. E’ un momento di fratellanza e di riscoperta dei valori e legami familiari».

E quali brani ha scelto nel suo ricchissimo repertorio per questo tour?
«La scaletta ruoterà principalmente intorno a i brani che componevano il ‘Christmas Album’ che i Jethro Tull hanno pubblicato nel 2003. Ci saranno poi anche i classici del repertorio Tull come ‘Aqualung’ o ‘Thick As A Brick’ arrangiati per l’occasione»

Sul palco ci sarà anche un quartetto d’archi. Come mai questa decisione?
«I Jethro Tull hanno fin dall’inizio avuto collaborazioni di questo tipo: nel 1969 registrammo ‘A Christmas Song’ per un singolo con un quartetto d’archi. Esistono spartiti con arrangiamenti per grande orchestra, piccola orchestra e anche quartetto d’archi di molte canzoni dei Jethro Tull».

Come è nata la collaborazione con gli ungheresi dello Sturcz Quartet?
«Lo Sturcz aveva già collaborato con noi per il ‘Christmas album’ del 2003. Abbiamo infatti registrato con loro una canzone: ‘First Snow On Brooklyn’. Per questi tre concerti esclusivi italiani abbiamo preparato degli arrangiamenti inediti».

I Jethro Tull nel 2008 hanno festeggiato i 40 anni di attività Qual è il segreto di un gruppo perché sia capace di attraversare tanti anni di musica diventando una leggenda del rock?
«Parlo a titolo personale: è quello di avere sempre la curiosità e la voglia di provare nuove strade. Sono appena di ritorno dall’India dove abbiamo fatto un concerto insieme a Anouska Shankar, sitarista e figlia del grande Ravi Shankar. Un progetto della durata di 45 minuti di nuova musica per gruppo rock e sitar».
L’ultimo album ufficiale in studio a nome Jethro Tull è proprio quel The Christmas Album del 2003. I vostri fans sono in attesa di un nuovo album: il 2009 sarà l’anno buono?
«Non so se ci sarà un nuovo disco. Non ci sono sufficienti garanzie di vendita per coprire i costi di produzione».r. s.
foto by http://www.flickr.com/photos/ziowoody