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E l'isola non é più un miraggio. A settembre lo studio di fattibilità . Circola il nome di Renzo Piano

Notizia pubblicata il 20 aprile 2008



Categoria notizia : Fatti Curiosi


L'ISOLA nello specchio d'acqua davanti a Riccione non é più un miraggio. A settembre partirà  lo studio di fattibilità  che ne stabilirà  forme e dimensioni. Saranno ingaggiati studi professionali di alto livello, tra i nomi che circolano c'é quello di Renzo Piano.

Intanto si costituirà  una sorta di Stu., Società  di trasformazione urbana, formata da privati (con il 75/80 per cento di quote di partecipazione) e dall'ente pubblico (20/25 %). La notizia é emersa ieri durante la presentazione del laboratorio «Sealine», che dopolo studio effettuato nel 2007 sull'isola, quest' anno ha messo a fuoco una serie di idee sul tema «Hotel e spiagge».

Altro filone di ricerca che si basa su servizi innovativi, da fornire ai turisti in nuovi contenitori e spazi, anche in mare. E' riemersa l'idea di ripristinare giochi nell'acqua, come si usava fino agli anni Sessanta/Settanta, quando a pochi passi dalla battigia c'erano altalene, trampolini e persino giostre. A tavolino una trentina di studenti delle facoltà  di Architettura di Ferrara e di Alicante e della Syracuse University con i docenti, a partire dal professore Luca Emanueli. Direttore di Sealine Lab.

«Lavoriamo per costituire una vera e propria società  pubblico-privata della quale anche gli sponsor diventeranno soci di capitale e parte dello studio di fattibilità  - annuncia il sindaco -. Ci rivolgeremo a professionisti del livello di Renzo Piano». E ancora: «Sull'isola che a mio parere potrebbe essere lunga 500/700 metri e larga 200/300 metri ( tra porto e piazzale Roma) si possono offrire servizi nautici, surf e altri sport, divertimento, discoteche, bingo-casinò e anche strutture ricettive. Si possono creare almeno cento posti di lavoro, a partire da una ventina di taxisti che faranno la spola tra terra ferma e isola. Dove si potrebbe trovare spazio anche per sistemi che, sfruttando l' energia eolica e le correnti marine, potrebbero alimentare gran parte di Riccione. In quanto alle ditte interessate spiccano i nomi del Consorzio Ravennate e Gruppo Coedmar di Chioggia della famiglia Boscolo. Dovrebbe avere parte attiva anche la Fondazione Carim, ieri rappresentata dall'imprenditore Vincenzo Leardini che ne ha sollecitato i contatti. E l'Aia che tramite il direttore Luca Cevoli ha sempre sostenuto l'opera, condivisa pure dai bagnini e dalle altre categorie.

«Il primo problema da affrontare - riprende Imola - sarà  quello del ripascimento e dell'erosione, perchè il primo grande scopo dell'isola sarà  quello di proteggere la nostra costa, alimentandola con la sabbia che starà  alla base dell'isola. Diventerà  un grande giacimento. Lì la sabbia verrebbe portata in grande quantità  direttamente dalle navi, senza più trasportarla sull'arenile, come ora, attraverso un chilometro di tubi. E poi dall'isola sulla spiaggia si stenderebbe in modo naturale». Cosa che accadeva con il materiale che arrivava dal promontorio di Gabicce e dai fiumi.

(foto di http://www.flickr.com/photos/therebel68)