Brilla la cometa di Irene Grandi al Festival
Notizia pubblicata il 16 febbraio 2010
Categoria notizia : Spettacoli
La prima che entra in scena è lei, Irene Grandi che apre il Festival con La cometa di Halley. C’è un vago riferimento siderale quasi volesse fare l’occhiolino al 'Space Oddity' di Bowie, e il contenuto è forte come la sua interpretazione. Bella grinta. Come ce l’ha, lo si è visto, Valerio Scanu, faccia tignosa che fa un po’ a pugni con il 'mood' della canzone 'Per tutte le volte che', dallo stile nazional-popolare.
E, per rimanere in tema, il trio Pupo - Emanuele Filiberto - Cano- nici non ci ha fatto impazzire. L’idea c’è, ma è troppo educolorata, troppo asservita all’effetto che dovrebbe creare il rap del Principe di Savoia. Vecchie icone sanremesi: Enrico Ruggeri e 'La notte delle fate'. La sua musica non ha più la fisicità di un tempo ma è di vaglia, come il viaggio mai terminato nell’infinito universo femminile.
Un galassia che Toto Cutugno anche in questa occasione, con 'Aeroplani 'riesce a scavare con la chiave di lettura dell’amore. Nomadi con la Fornaciari, la figlia di Zucchero, 'Il mondo piange': per certi versi sono i più sanremesi. Il ritornello della canzone è di quelli che canti la mattina dopo, come ai bei tempi