Inti Illimani
Notizia pubblicata il 04 febbraio 2007
Nel mundo degli Inti Illimani. Sfida a Faenza. Un nuovo disco: sempre attivi quindi...«In realtà non ci siamo mai fermati. Il precedente album era del 2002: girando il mondo, poi, dalle conoscenze ed esperienze sono scaturite idee nuove».
Quali sono stati allora gli stimoli per questo disco?«La nostra vita nomade. Siamo tornati in Cile nell'88, ma da quel momento abbiamo girato il mondo. Così abbiamo conosciuto musicisti ovunque. Tutto questo resta. Come se entrasse dalla finestra, ma dentro la tua casa, per restarci».In fondo è questa la grande forza della musica popolare. Unire tante culture che si raccontano attraverso la musica.«Certo, la musica aiuta ad incontrarsi, a partecipare. Quando, suonando in un festival, passi 3 o 4 giorni con musicisti africani tu doni a loro e loro a te. E questo rende più grande i tuoi spazi, ti fa crescere».Tanti viaggi, ma credo che l'Italia per voi rimanga un Paese speciale.E trovate corrispondenze inattese?«L'ultima si chiama Daniele Silvestri. Ci ha voluto per suonare durante alcune date della sua tournée, poi abbiamo inciso un brano per il nuovo disco che uscirà. Mi sembrava quasi come un bel passaggio di consegne».Qual è la sensazione di suonare davanti ad un pubblico così eterogeneo che vede genitori insieme ai figli ad intonare canzoni storiche?«Io mi ritrovo a comprendere meglio le emozioni dei genitori, anzi dei nonni (ride). Infatti l'emozione più grande è capire che in quel momento è come se noi stessimo dando qualcosa a queste nuove generazioni. E vorrei che soprattutto capissero che i ricordi non devono tramutarsi in nostalgia, ma in qualcosa che possa essere la base per costruire il domani».Informazioni per il concerto chiamando il numero 336.694414.Informazioni per il concerto chiamando il numero 336.694414. (fonte CorriereRomagna)