Il cantante, ex leader degli Articolo 31, parla dei suoi album di gran successo e delle sue passioni
Notizia pubblicata il 15 agosto 2009
Categoria notizia : Musica
MERCOLEDÌ salirà insieme ad altri artisti sul palco dello stadio dei Pini di Viareggio per il memorial dedicato alle vittime della strage della stazione dello scorso 29 giugno. Solidarietà, ma non solo per J-Ax, l’ex leader degli Articolo 31, al secolo Alessandro Aleotti. Trentasette anni compiuti da poco, J-Ax sta trascorrendo l’estate in tour portando in giro i suoi due lavori targati 2009: "Rap n’roll" (uscito a gennaio) e "DecaDance" (nei negozi dal 12 giugno).
J-Ax: "Vi dico io come si combatte la pirateria"
Due album in sei mesi e un tour: J-Ax non si risparmia...
«Direi di no. Ho la fortuna di avere due album che funzionano. “DecaDance” in particolare ha da poco sfondato la soglia delle 100mila copie vendute. Sarebbe follia non approfittarne. A settembre, poi, uscirà un altro singolo e a ruota presenterò il tour invernale».
La sua carriera va a gonfie vele. Allarghiamo un po’ il campo: come vede la musica italiana?
«Non sono uno di quelli che condannano la musica italiana a una morte imminente, lenta e dolorosa. Credo che a salvare la musica del Belpaese sia la scarsa conoscenza dell’inglese. Quando la gente parlerà correntemente l’inglese allora forse la musica italiana correrà qualche rischio».
Tra le tipiche ignoranze italiche c’è anche quella informatica. Lei, invece, è uno smanettone...
«Sì, e me ne vanto. Sono un appassionato di tecnologia fin dagli anni Ottanta, dal tempo degli Amiga e dei Commodore 64. Con il passare del tempo mi sono, per così dire, specializzato nel campo delle tecnologie digitali applicate alla musica. Stesso discorso per quanto riguarda internet: sono online come utente e come artista dal lontano 1995. Praticamente un pioniere. Adesso mi sono buttato sugli iPhone...».
In che modo?
«Credo di essere il primo artista italiano ad avere una “app”, un’applicazione sull’iPhone. Si tratta di un videogame creato apposta per me da Babelgum, la stessa società che ha lanciato un’applicazione iPhone per i Coldplay».
Pirateria digitale: qualche idea per combatterla?
«Posto che è impossibile impedire alle persone di scaricare contenuti dal web un’altra soluzione c’è».
Sarebbe?
«Tassare i provider che offrono la banda larga. Perché, diciamoci la verità, l’adsl serve per scaricare musica e video, non per leggere la posta o consultare il conto corrente. Basterebbe che una piccola parte dei soldi che i provider incassano dai clienti venisse girata ai proprietari dei diritti dei file multimediali effettivamente visualizzati o scaricati dal web».
Proposta fattibile?
«Basterebbero due hacker per avere il quadro di chi scarica cosa»