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Pronto un intervento da 250mila euro
Notizia pubblicata il 19 agosto 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
META’ delle specie animali e vegetali, alcune delle quali rarissime, presenti nell’oasi di Punte Alberete, nella Valle Mandriole e nel Bardello rischia di scomparire nei prossimi dieci anni.
Nello stesso arco di tempo l’ecosistema palustre, considerato il più importante d’Italia dal punto di vista biologico, potrebbe subire uno stravolgimento totale.
Sono gli effetti della penuria di acqua dolce di cui soffre l’oasi dall’inizio del decennio. Una penuria che, secondo alcuni, deriva da disinteresse o peggio. «Non si può tollerare che 550 ettari di territorio del Comune di Ravenna, di proprietà pubblica, marciscano quasi nell’indifferenza dei soggetti titolati a intervenire» tuona Eugenio Fusignani, assessore alle riserve naturali della Provincia. Il problema è quello di garantire un’adeguata fornitura di acqua dolce al complesso naturalistico, dato in gestione al Parco del Delta. Può arrivare dal Lamone, che scorre a breve distanza dall’oasi. Ma c’è il problema del costo della fornitura, che l’ente parco non può permettersi.
IL PROBLEMA è drammatico. Senza una corrente di acqua dolce, il complesso di Punte Alberete, Valle Mandriole e Bardello da circa otto anni subisce gli shock ambientali provocati da intrusione marina e dal costante affioramento della falda salina. E’ l’effetto della subsidenza ma anche, appunto, della forte carenza di disponibilità di acque dolci.
La Regione, in collaborazione con la stessa Provincia, il parco e altri enti, ha costituito un ‘tavolo dell’acqua’ per salvare l’oasi. Sono stati individuati i possibili interventi. A giorni saranno portati in giunta dall’assessore provinciale all’ambiente, Andrea Mengozzi, con la proposta alla Regione di approvarli. In caso di risposta positiva, i lavori potrebbero iniziare già il mese prossimo.
I NUOVI interventi suggeriti, alcuni dei quali già in fase di progettazione esecutiva, sostituiscono quelli individuati nel 2006. Si propone dunque di realizzare una traversa in pietrame nel Lamone (costo 150mila euro), di effettuare la manutenzione della chiavica di scarico di Valle Mandriole nel Bardello (7.500 euro), di potenziare e consolidare le arginature del canale del Carrarino (97mila euro). «Gli interventi — spiega l’assessore Mengozzi — porteranno all’immediata interruzione dell’ingressione salina lungo il canale Taglio della Baiona. Ci aspettiamo poi una circolazione costante di acque dolci nel complesso e, in particolare, in Valle Mandriole.
Si determinerà infine una maggior durata dell’allagamento della prateria del Bardello, e un aumento della disponibilità di acque dolci nel complesso in ogni periodo dell’anno». Gli interventi avrebbero anche il vantaggio di abbattere sedimenti e nutrienti portati dal Lamone attraverso il Fossatone. A breve dovrebbe esserci una ‘rifioritura’ degli organismi che popolano l’area.
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