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Indiana Jones Degli Appennini

Notizia pubblicata il 21 dicembre 2009



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Passioni Un Ragazzo Che Ama I Ricordi Nascosti Nei Borghi Abbandonati sempre più gli appassionati della storia della seconda guerra mondiale a spasso per le montagne. Tra paesi fantasma e cimeli militari. Una geografia in dissolvimento ma non manca chi investe per restaurare le case abbandonate

C'è chi l'avventura la cerca in terre lontane, mettendo a dura prova anche il conto in banca, con tanto di volo oltre oceano e c'è chi si accontenta di svoltare dietro l'angolo e di trovare emozioni, a buon mercato, a due passi da casa. È il caso e la storia di Daniele che impiega le sue domeniche, e gli altri pochi giorni liberi dal lavoro, alla ricerca del passato nel vicino Appennino.
Un Indiana Jones di casa nostra, come tanti altri, che fa le lastre ai ruderi e ai boschi della Linea Gotica per trovare cimeli e far partire la fantasia. Immaginazione a basso costo finanziario ma ad alta intensità di sudore e fatica. Alimenta dai fedeli cerca metalli e vanga più l'inseparabile macchina fotografica, rigorosamente a pellicola, che arricchisce l'album dei ricordi dell'Indiana Jones appenninico. «Una passione che è nata da piccolo quando con i miei genitori andavo per i boschi - dice Daniele, 40 anni di ricerche e passione - e dentro i ruderi trovavo i cimeli della seconda guerra mondiale. Le gavette abbandonate che il contadino aveva recuperato e riutilizzato per le galline». Perchè in Appennino non si buttava, e non si butta, via niente. Tutto si riusa come prescrive oggi il moderno vangelo ecologista e della green economy che va tanto sui giornali e nei convegni progressisti (molto a sinistra ma conquista anche i conservatori del terzo millennio a cavallo di bicicletta e tradizione).

Un passato scovato a colpi di vanga ma la passione è tutta cerebrale, una questione di mente: come assaporare una madeleine per andare alla ricerca del tempo perduto, dagli altri. «Quando trovo una monetina antica non mi interessa tanto il possesso del cimelio che ho trovato in mezzo alle pietre o dentro un rudere ma pensare al vecchio proprietario. Chi era, cosa faceva, come l'ha persa, che fine ha fatto». Abbozzi di trame per romanzi mai scritti. «Negli anni questa passione è cresciuta mi sono procurato un cerca metalli e tutte le domeniche mi diverto a girare per i boschi. Mi affascina la storia dei nostri Appennini, le vicende militari, gli scontri e le battaglie che hanno segnato le nostre montagne». Per questo in casa sua non mancano i libri su battaglie e militari, poi qualche volta il bosco nasconde qualche residuato bellico: «Mi è capitato di trovarli, ho fotografato e ricoperto». Mai toccare che non si sa mai. Boschi ma anche paesi fantasma «Come Sant'Ansano, il vecchio Monterenzio, Castiglioncello sono dei borghi che sono stati abbandonati dopo la guerra, dove fino agli anni cinquanta erano abbittati». Una geografia in dissolvimento che forse sarà salvato dai sempre più appassionati che stanno restaurando case e casali.

«Vorrei suggerire a tutti gli occhi di considerare con attenzione le vecchie porte che proteggono i casolari abbandonati, o stalle o rifugi per animali - parole dello scrittore Tonino Guerra -. Non ci sono motivi artistici che potranno consolarvi e nessun lavoro speciale di artigiani, ma un incontro con la vecchiaia e il tempo ». Pure per Daniele c'è un'ispirazione proustiana nel cercare il passato e per dirlo con le parole di Guerra «Vi accorgerete che sono oggetti che ci guardano col cuore e così vi trovate a toccare il mondo con gli occhi dei ciechi»

foto by http://www.flickr.com/photos/fap_portfolio/