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San Marino. Ritardi sul segreto bancario e Sit-in frenano gli entusiasmi

Notizia pubblicata il 08 novembre 2009



Categoria notizia : Fatti Curiosi


La commissione esteri congiunta dei parlamenti dei due Stati si prefigura sotto tono, poche le presenze italiane. In un clima di generale incertezza l’incontro fra i parlamentari rischia di non produrre i risultati auspicati

L’entusiasmo con cui è stata approntata la riunione congiunta delle commissioni esteri del Parlamento italiano e del Consiglio Grande e Generale ha generato forti aspettative che non sarà facile mantenere. Il primo effetto sta nel numero di coloro che hanno risposto positivamente all’invito; sui 47 membri effettivi della commissione italiana non saranno più di 7 o 8 i presenti. L’obiettivo era quello di contare su un numero almeno uguale a quello della commissione sammarinese composta da 15 consiglieri.

Il problema reale che si pone però è rappresentato dal grado di attenzione che l’evento susciterà nelle due assemblee parlamentari. Se infatti oggi dovessero scaturire proposte operative, non è assodato che queste possano arrivare sul tavolo dei rispettivi governi. Il rischio quindi è quello che la riunione congiunta si risolva in un semplice atto di cortesia. La parte sammarinese comunque pare intenzionata a non lasciarsi sfuggire l’occasione per avanzare proposte e, sopratutto, per sollevare le necessarie osservazioni rispetto ad una situazione difficile fra i due paesi.
Forse un’ipotesi potrebbe essere quella di sottoporre all’approvazione della commissione congiunta un ordine del giorno capace di definire concretamente una proposta che chieda la firma immediata degli accordi finanziario e contro le doppie imposizioni, affinchè si possa tornare ad un clima di normalità nei rapporti. In tal senso però non aiuta certo la scelta del governo e della maggioranza di rinviare l’approvazione in seconda lettura della legge che rende non opponibile il segreto bancario di fronte a richieste di informazioni definite secondo quanto previsto dall’art. 26 dell’Ocse.
Il provvedimento, annunciato dal capo delegazione di San Marino all’assemblea del Moneyval, dott.ssa Rita Vannucci, aveva subìto una forte accellerazione giungendo in discussione in prima lettura nella seduta del
Consiglio del 20 ottobre. Ma improvvisamente la corsa si è bloccata; commissione che avrebbe dovuto esaminare il testo non è stata convocata e la seduta prossima del Consiglio non discuterà il provvedimento sul quale si era riscontrata una condivisione generale fra tutte le componenti politiche.
Pare proprio che il governo e la maggioranza vogliano dare ragione al ‘vaticinio’ espresso dal giornalista del Corriere della Sera all’indomani della presentazione del disegno di legge quando disse che a San Marino si
tratta con politici ‘astuti’. L’aggettivo usato non era espresso nel suo significato positivo.