Valentino Rossi racconta il suo Incidente
Notizia pubblicata il 07 giugno 2010
Categoria notizia : Sport
Valentino Rossi, nonostante il bruttissimo incidente e le fratture a tibia e perone della gamba destra, non ha perso il suo senso dell’umorismo!
Nel suo letto al Centro Traumatologico di Firenze afferma: “Ho il morale alto perché forse ho un buonissimo rapporto con la morfina”.
Ma poi parlando dell’incidente ha dichiarato: “L’ho rivisto in tv. E’ molto brutto quello che raccontano le immagini, ma vi assicuro che è stato ancora peggio esserne il protagonista. Ho avuto una paura pazzesca”.
I medici del Cto hanno fatto in modo che Vale potesse seguire il Gran Premio da una tv in stanza e visto che non ha febbre e dolore è stato fatto uscire da terapia intensiva. Ora si trova nella camera di corsia numero 640 al sesto piano dell’ospedale. In questo modo più persone possono stargli vicino e fargli compagnia. Ovviamente la stanza è blindata: c’è una guardia giurata all’ingresso del corridoio della corsia e due body guard davanti alla porta.
La fidanzata di Rossi, Markwa Klebi, ha passato la notte accanto a lui, poi durante la mattinata hanno visitato la mamma Stefania, l’amico del cuore Uccio e il manager del pilota Brivio.
Vale ha salutato in viva-voce il pubblico del Circuito del Mugello ad una trentina di chilometri di distanza, affermando: “Chi penso che vincerà? Se devo essere sincero dico che non dovrebbe vincere nessuno..”, il Mugello ha risposto al centauro con un grandissimo boato, così intenso che lo ha emozionato.
In serata hanno visitato anche gli amici del fans club numero 46 capitanati da Uccio. Gli hanno raccontato della curva rossa della Ducati che lo ha salutato con una coreografia spettacolare e della maglietta di Lorenzo con dedica.
Rossi ha seguito il Gp concentrandosi soprattutto sulle questioni tecniche con particolari riferimenti alle gomme, al loro consumo e alla loro tenuta.
Vale ha promesso a tutti i suoi fans, che nonostante le fratture siano serie, tornerà molto in fretta.
Lo speriamo tutti, anche perché senza di lui, la MotoGp è davvero tutta un’altra cosa!