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Ambiente, I camici bianchi replicano alle critiche del ministro Bersani sul Tema dell'inceneritore

Notizia pubblicata il 09 ottobre 2007



Categoria notizia : Cultura


CHIAMATI IN CAUSA, i medici forlivesi rispondono. E replicano alle critiche mosse loro, con un'irruenza sopra le righe, da Pierluigi Bersani, ministro alle attività  produttive.

CHIAMATI IN CAUSA, i medici forlivesi rispondono.

E replicano alle critiche mosse loro, con un'irruenza sopra le righe, da Pierluigi Bersani, ministro alle attività  produttive.

Mini-riassunto per chi si é perso le puntate precedenti: il 10 settembre l'ordine regionale dei medici aveva diffuso un appello per evitare la costruzione di nuovi inceneritori, "a causa delle preoccupazioni insorte a proposito del eventuale impatto negativo sulla salute dei residenti". Bersani non l'aveva presa bene.

Una telefonatina ai suoi colleghi Livia Turco (Salute) e Clemente Mastella (Giustizia) per stoppare l'iniziativa dei medici emiliano-romagnoli, "visto che la loro nota non appare suffragata da alcun fondamento tecnico-scientifico riconosciuto". Seguiva anche la richiesta di misure disciplinari. E se non é un anatema, l'attacco del ministro ci assomigliava molto.

Ieri i medici forlivesi hanno alzato la voce. E dalla città  dove 410 camici bianchi sottoscrissero l'appello contro la costruzione del nuovo inceneritore, é partita una letterina all'indirizzo del ministro e firmata da Patrizia Gentilini , onco-ematologo, Ruggero Ridolfi, oncologo, Ernesto Burgio, pediatra, Francesca Cigala, psichiatra, Roberto Topino, medico del lavoro, Celestino Panizza, medico del lavoro, Giancarlo Masconi, medico del lavoro, Mauro Mocci, medico di medicina generale, Giovanni Ghirga, pediatra, Vincenzo Migaleddu, medico radiologo, Valerio Vicentini, neurologo, Mauro Navarra, medico medicina generale e Liliana Pittini, ginecologo.

"NEL MARZO scorso-si legge in uno stralcio-é stato diffuso uno studio finanziato dalla Ue che aveva lo scopo di dare una visione globale del possibile impatto sulla salute in aree ove sono ubicati inceneritori attraverso studi pilota. Per l'Italia lo studio é stato condotto a Forlì, quartiere Coriano, ove sono ubicati due inceneritori. L'indagine ha riguardato l'esposizione a metalli pesanti della popolazione residente per almeno 5 anni entro un'area di raggio di 3.5 km dagli impianti.

Eccessi significativi sono emersi per quanto attiene il sesso femminile: si é registrato un aumento del rischio di morte per tutte le cause correlato alla esposizione a metalli pesanti tra il +7% e il + 17%.

La mortalità  per tutti tumori aumenta nella medesima popolazione in modo coerente con la crescita dell'esposizione dal +17% al +54%. A fronte di questi risultati inquietanti la regione Emilia-Romagna non ha modificato il programma di costruzione e ampliamento di nuovi inceneritori"

E ALLA FINE nel testo spuntano anche alcune domande, fra l'ironico e il preoccupato, al ministro: "Se questi impianti sono così innocui e sicuri, perchè continuare a 'sorvegliare' la popolazione? Crede lei che chi si ammala 'sotto sorveglianza' sia per questo più contento? Trattandosi di effetti che si manifestano per lo più a lungo termine, anche dopo decenni, che garanzia può fornire un sistema di sorveglianza di questo tipo? Nei risultati del report su Coriano non sono riportati i casi attesi ed osservati (come é buona regola fare in questo tipo di indagini), tuttavia, con facile estrapolazione, possiamo valutare che ogni anno si siano verificati una decina di decessi in più e solo tra le donne residenti per almeno 5 anni nell'area inquinata!

Quanti sono i morti che lei presume necessari per ritenere valida l'esistenza di un rischio?

Come potrebbero, a suo avviso, di fronte a questi risultati, i medici dell'Emilia-Romagna fare finta di nulla? Stia pur sicuro che continueremo a fare il loro lavoro che é quello di informare e prevenire: non vogliamo sottrarci al dovere di tutelare la salute, non solo nostra ma di chi verrà  dopo di noi, preservando per loro le risorse e la salubrità  dell'ambiente.

Con queste sue intimidazioni, caro Ministro, lei ci offre un grandissimo aiuto: chi ancora non aveva aperto gli occhi ha avuto, con questo suo atto, un' ottima opportunità  di svegliarsi, perchè é davvero paradossale che su tematiche così delicate e complesse chi non ha competenze specifiche, ma solo la forza del proprio potere, cerchi di intimidire chi non altro interesse ha che preservare la salute di tutti".

foto by castefoto