La missione impossibile di cinque ragazzi: 16mila chilometri per beneficenza
Notizia pubblicata il 30 marzo 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
OGGI Umberto Marinello, trentenne di Piove di Sacco, discute la sua tesi di laurea in farmacia. A differenza di migliaia di altri laureati italiani, domattina al risveglio non si chiedera ‘e adesso che faccio?’.
Perché Umberto ha già idee molto precise sui suoi impegni nei prossimi mesi. Con la fidanzata Caterina Lazzeretti, lucchese di 24 anni, studentessa di lingue all’Alma Mater, il fratello Cristiano Marinello, gli amici Andrea Sporzon e Stefano Zennaro, partirà per un viaggio di sedicimila chilometri attraverso 15 Paesi euraoasiatici, fino a Ulan-Bator, capitale della Mongolia. I cinque ragazzi copriranno la distanza in sella ad altrettante Vespe Px 125 costruite tra le fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta.
L’IMPRESA non è delle più semplici ma è per una buona causa: «Tutto il ricavato — spiega Umberto — sarà devoluto a un progetto della Cesvi per la costruzione di un pozzo di raccolta dell’acqua in Tajikistan e per la costruzione di una scuola in Congo». Per fare tutto ciò, i ragazzi hanno bisogno di sponsor, tecnici e non, e alcuni hanno già aderito. I cinque amici in vespa si sono battezzati ‘The Italian Wheels’, hanno uno sito Internet e partiranno il prossimo 18 luglio da Milano, accompagnando con le loro due ruote un rally internazionale che parte contemporaneamente anche da Londra e Madrid, ma con mezzi più sofisticati. Una follia? Niente affatto, perché i vespisti hanno già accumulato una certa esperienza sulle lunghe distanze.
«NELL’ESTATE del 2006 abbiamo percorso 7.500 chilometri per arrivare nel Sahara — ricorda Umberto —. Abbiamo coperto tutto il tracciato via terra fino a Gibilterra e abbiamo proseguito dopo la traversata dello stretto». Gli imprevisti fanno parte delle regole del gioco.
«Nel deserto ci si è rotto un motore e in Spagna ci hanno rubato una Vespa — sottolinea il centauro — ma ci è stata fatta ritrovare la mattina successiva. Ci portiamo dietro i pezzi di ricambio per le riparazioni: la Vespa è un mezzo semplice da aggiustare, con uno scooter moderno pieno di congegni elettronici sinceramente non me la sentirei di partire. Se si ferma chi ci mette le mani?». La durata prevista del viaggio in Mongolia è di 70 giorni.
OLTRE alla minuziosa preparazione, per affrontare sedicimila chilometri in Vespa è necessaria una buona dose di determinazione. Umberto la spiega così: «Cosa ci spinge? La passione per i viaggi e la possibilità di aiutare qualcuno attraverso tale passione».
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