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La storia del costume attraverso le canzoni

Notizia pubblicata il 17 febbraio 2009



Categoria notizia : Cultura


Questa nuova vocazione dell’Accademia di Belle Arti, auspicata dal suo direttore Mauro Mazzali, che la vorrebbe cuore di un futuro Politecnico delle Arti.

Qui potrebbero convergere altre importanti istituzioni culturali della città, è alla base della scelta di ospitare, per il 2009, i laboratori organizzati dal Centro di Poesia Contemporanea dell’Università.

Quello, arrivato alla quarta edizione, sulla poesia e quello, giunto al secondo anno, sulla canzone d’autore. Due percorsi paralleli, rivolti agli studenti dei corsi di Lingue e Letterature straniere e di Lettere e Filosofia, voluti da Davide Rondoni, che, dal 2008 ha deciso, con successo, di affiancare all’attività ‘classica’ del centro, una serie di incontri che esplorino i confini della canzone d’autore, così strettamente legati alla tumultuosa avventura della ‘scuola bolognese’ che alle attività del centro ha ‘prestato’ un protagonista prestigioso come Lucio Dalla (nella foto fra Ornella Vanoni e Massimo Bubola).
IL TITOLO DEL CORSO, diretto da Francesco Giardinazzo, che cita una delle canzoni più celebri di Rino Gaetano è Mio Fratello è Figlio Unico. Le canzoni e la storia italiana del secondo dopoguerra.
Un itinerario per mettere in evidenza come la canzone sia diventata lo specchio fedele, una sorta di narrazione orale, dei profondi mutamenti che hanno attraversato il paese. Non limitandosi, spesso, a documentarli, ma agendo a volte sullo stesso tessuto connettivo, proponendosi come forma di ‘critica sociale’ che mette insieme la consapevolezza ‘politica’ e il piacere sofisticato della melodia. Per ricostruire questa storia, Giardinazzo si avvarrà di contributi specifici, affidati a cantanti che hanno fatto della canzone uno strumento di dialogo ‘popolare’. Se lo scorso anno sono stati ospiti del corso, tra gli altri, Giovanni Lindo Ferretti e Vinicio Capossela, per il 2009 parleranno agli allievi Lucio Dalla ( 3 marzo), Massimo Bubola (10 marzo) e Ornella Vanoni (5 maggio)
INTENZIONE degli organizzatori (il progetto è sostenuto dalla Fondazione Carisbo), è ‘immergere’ gli studenti nel mondo della canzone, intesa come filo conduttore delle vicende italiane degli ultimi decenni. Importante sarà il rapporto con gli altri media, l’immagine (la canzone nei video, nel cinema, nelle sigle televisive), e la scrittura (volumi sulla canzone d’autore e sulla musica).

«Bologna — ha detto durante la presentazione dei laboratori, Davide Rondoni — può diventare la città che offre il patrimonio della canzone d’autore a una fruizione finalmente capace di approfondimenti. Oltre Sanremo. Bologna potrebbe in futuro ospitare un grande evento dedicato proprio a questa musica».

foto by http://www.flickr.com/photos/abusx/