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Il ritorno di Don Calandrino

Notizia pubblicata il 15 dicembre 2007



Categoria notizia : Cultura


VA IN SCENA al teatro Alighieri dove iniziarono le prime prove, Il ritorno di Don Calandrino opera buffa di Domenico Cimarosa, riesumata da quel prezioso scrigno che é il Conservatorio di San Pietro a Majella grazie a Riccardo Muti che ha voluto donargli nuova vita e grazie alle sinergie artistiche di Ravenna Festival e del Festival di Salisburgo.

àˆ qui, durante il prestigioso Festival di Pentecoste, che é andata in scena per la prima volta in tempi moderni e viene ora presentata a Ravenna, al pubblico italiano, nel fortunato allestimento diretto da Riccardo Muti e firmato dal regista partenopeo Ruggero Cappuccio. Come già  accaduto con il Don Pasquale allestito nel 2006, a portare in scena Il ritorno di Don Calandrino assieme al maestro Muti sarà  un cast di giovani cantanti assieme all'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini.

A interpretare Livietta si alterneranno Laura Giordano ed Elena Tsallagova; Monica Tarone e Irina Iordachescu si scambieranno le vesti di Irene; Valerio sarà  Francesco Marsiglia; monsieur Le Blonde, Marco Vinco mentre il ruolo del protagonista sarà  ricoperto da Francisco Gatell e Mario Zeffiri. Tra loro agiranno degli acrobati tuttofare, gli ‘Arcipelago Circo Teatro-Los Febles'. La parte visiva dell'opera é completata dalle scene di Edoardo Sanchi, i costumi di Carlo Poggioli e le luci di Maurizio Viani.

Â«àˆ CHIARISSIMO il rapporto tra l'opera buffa e la commedia dell'arte», commenta il regista Cappuccio; così la messa in scena sottolinea le ‘maschere' dei personaggi della commedia dell'arte, occupati in intrighi amorosi ed equivoci di una Napoli teatrale che il regista sapientemente sottolinea ed evidenzia con azioni vivaci, trovate sceniche e un allestimento colorato ed ironico. L'opera buffa il cui libretto é attribuibile a Giuseppe Petrosellini (conosciuto soprattutto come autore del Barbiere di Siviglia per Paisiello) e che é andata in scena per la prima volta nel 1778 al Teatro Capranica di Roma, é il frutto di un compositore che ha ormai varcato la soglia della notorietà , che si avvia a essere annoverato tra i grandi operisti del proprio tempo (appena un anno dopo il Don Calandrino, Cimarosa avrebbe composto uno fra i suoi capolavori di maggior successo: L'italiana in Londra), e che trova terreno fertile in un libretto magistralmente congegnato quanto a situazioni comiche, con un protagonista buffamente erudito, per il quale

«L'Affrica é una città  ch'é situata / su le coste d'America / fra Sicilia e Cariddi», cui fanno da contorno personaggi indimenticabili come lo svampito viaggiatore francese Le Blonde, incapace di trattare lo stesso argomento per più di dieci secondi, e la paesana Livietta, che legge il Metastasio come oggi si leggono i romanzi rosa, ma che continua imperterrita a mantenere la propria cadenza dialettale nonostante le arie da signora à  la page. Sipario stasera alle 20.30, domani alle 15.30 (info, tel.: 0544 249244). 

(photo by clickykbd)