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Il regista attacca Bologna Mai investito sul cinema

Notizia pubblicata il 02 aprile 2009



Categoria notizia : Turismo


«FELLINI non ha mai girato una scena a Rimini», parola di Pupi Avati che per girare il suo film ambientato a Bologna dalle Due Torri si è tenuto alla larga il più possibile. Certo ci sono le ragioni di ambientazione storica ma a pesare è soprattutto la mancanza di condizioni idonee da parte della Film Commission emiliano romagnola specie se confrontata con realtà attive come quella piemontese.

«Nonostante questa terra avesse prodotto alcuni dei cineasti che hanno fatto la storia della nostra cinematografia, a Bologna è mancata la voglia di investire nel cinema. - sottolinea il regista - ce ne siamo andati nel 1967 per questo. In Piemonte Sergio Chiamparino ha capito che offrire condizioni favorevoli è un investimento sia in termini di immagine sia in termini di indotto economico». Alla polemica, il direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli, responsabile della Film Commission comunale, risponde così: «E' innegabile, dal punto di vista produttivo, Bologna e le sue istituzioni non hanno mai aiutato molto il cinema, è pur vero che la Film Commission piemontese ha mezzi che noi ci scordiamo. Noi poi abbiamo il Comunale, la stessa Cineteca, una serie di realtà culturali che rendono difficile un investimento massiccio in altri campi. Concordo con Pupi sul fatto che se la prospettiva diventasse anche economica forse qualcosa cambierebbe. Digicittà, che è un raggruppamento di imprese attive in ambito cinematografico, era nata con questo scopo.»

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