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MUSICA Mantilla, l’istrione del latin jazz

Notizia pubblicata il 29 gennaio 2009



Categoria notizia : Musica


Il concerto di Ray Mantilla e dei suoi ‘Space Station’ con uno show che è un omaggio al grande Tito Puente.

Istrione e trascinatore sul palco, anche quando non impazza sulle sue congas, Ray Mantilla vanta quattro decenni di carriera al fianco dei nomi più illustri sia della scena jazzistica che di quella latin: Tito Puente, Art Blakey, Max Roach, Gato Barbieri, Charles Mingus, oltre a Herbie Mann, Bobby Watson, Cedar Walton, Muhal Richard Abrams, Ray Barretto.

Nonostante fosse già un percussionista di riferimento, Mantilla ha atteso sino alla fine degli anni Settanta prima di dedicarsi con continuità a progetti propri.

La documentazione della carriera di Mantilla come leader inizia infatti nel 1978 con la registrazione di Mantilla per la Inner City (il disco è oggi praticamente introvabile).

Ma è nella prima metà degli anni Ottanta, con la creazione della Space Station, che Mantilla si impone come capogruppo.

Più recente è poi la creazione della Jazz Tribe: praticamente una formazione all stars. Oggi a pochi anni dalla morte di Tito Puente, Mantilla continua la tradizione musicale del maestro con una vena latina più jazz e contemporanea.

Con Mantilla alle percussioni si esibiscono Edy Martinez (piano), Cucho Martinez (basso),Bill Elder (batteria) e Mike Freeman (vibrafono).

foto by http://www.flickr.com/photos/rickz/