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Il mistero buffo di Dario Fo oggi e domani al Bonci di Cesena
Notizia pubblicata il 09 marzo 2010
Categoria notizia : Turismo
PALCOSCENICO Una lunga tournée nei teatri della regione poi il debutto ufficiale a Milano Il mistero buffo di Fo in versione pop Il grammelot di Paolo Rossi oggi e domani al Bonci di Cesena
«Sono curioso di vedere cosa succederà, perchè come mi ha insegnato Fo lo spettacolo nasce e cresce con il pubblico, è stato così per lui e lo sarà anche per me. Ma non sarà nè un remake, un confronto, un passaggio di testimone o tantomeno una clonazione dello spettacolo di Dario, anche se ho seguito tutti i suoi insegnamenti ».
Paolo Rossi ha presentato così in un incontro stampa la sua versione de “Il mistero buffo” di Dario Fo che ha voluto sottotitolare “Ps: nell’u mi l e versione pop”. Prodotto dalla Corte Ospitale - Compagnia del Teatro Popolare di Rubiera (Reggio Emilia) in collaborazione con Fondazione Giorgio Gaber, con la regia di Carolina De La Calle Casanova, “M is t ero Buf fo” andrà in scena nei teatri della regione: oggi e domani a Cesena (al Bonci) con dieci repliche, poi a Ravenna dall’11 al 14 ( al l’Alighieri), a Ferrara dal 18 al 21 (al Teatro Comunale), a Bologna dal 23 al 28 (delle Celebrazioni di via Saragozza dove ieri si è tenuta la conferenza stampa), il 30 marzo a Piacenza (al Municipale), il 31 marzo e il primo aprile a Reggio Emilia (al Municipale Valli) per poi debuttare ufficialmente a Milano. “Mistero Buffo”, presentato per la prima volta da Fo nel 1969 («È l’anno in cui sono cominciati molti misteri per niente buffi, come la strage di Piazza Fontana», dice il capocomico), è un monologo, in cui Rossi sarà affiancato in scena solo dal musicista Emanuele Dell’Aquila, che rilegge in chiave buffonesca i misteri religiosi e si svela nella peculiarità del linguaggio, un mix linguistico onomatopeico in cui riecheggiano sonorità dialettali del Nord Italia riunite nel grammelot.
«Se quello di Dario va dalla pianura Padana a Milano fino al varesotto, il mio grammelot - ha detto Rossi - certamente parte da Milano ma passa da Ferrara, dove ho vissuto, da Trieste, dove sono nato e fino ai Balcani, ma molte sono le inflessioni prese da Dario. Il grammelot in fondo è una lingua di sopravvivenza, perchè se facessi lo spettacolo in Francia, mi affiderei a questa espressione infarcita di francese maccheronico». Perchè in fare un “M i s t e ro buf fo” in versione pop? «Mi piace mischiare le cose, come quando portavo in scena nei night i “Va ngeli secondo Frank Zapp a”. Mi piace il suono pop. Ma non sono un nostalgico degli anni Settanta, anche se c’era un fermento creativo, dall’u nderground al pop, che quello che è venuto dopo con il terrorismo e i segreti di Stato ha fermato». Quello di Rossi sarà uno spettacolo in progress: «Ci saranno anche racconti raccolti per strada - ha detto l’attore - per “c a t t u ra re ” la cronaca delle città che toccheremo, perchè mi piace ascoltare le notizie nei bar, che sono le mie fonti migliori di informazione, anche se ci vado solo per le limonate». I n f o r m a z i o n i : 051.6153370.