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A Ravenna, 'Il matrimonio inaspettato', di Paisiello diretto da Riccardo Muti - 18 e 21 dicembre

Notizia pubblicata il 15 dicembre 2008



Categoria notizia : Cultura


Sarà un´appendice invernale di Ravenna Festival ad inaugurare la stagione lirica del Teatro Alighieri di Ravenna. Il 19 ed il 21 dicembre andrà in scena "Il matrimonio inaspettato" di Giovanni Paisiello, tesoro del ´700 napoletano riportato a nuova vita per volontà ed impegno di Riccardo Muti che lo scorso maggio lo ha diretto a Salisburgo ricevendo un´accoglienza trionfale dal pubblico del prestigioso festival austriaco e consensi unanimi dalla critica internazionale.

L´opera di Paisiello si inscrive nel progetto mirato al recupero della scuola musicale napoletana del Settecento e alla sua profonda influenza sul panorama europeo che coinvolge il Festival di Pentecoste di Salisburgo, il Ravenna Festival e, dal prossimo anno, l´Opera di Parigi in un percorso quinquennale mirato alla riscoperta di tesori che vedranno nuova luce in prestigiosi palcoscenici europei. Non è un caso infatti se uno dei ´mille´ gioielli nascosti nella Biblioteca del Conservatorio di San Pietro a Majella, come questo poco conosciuto capolavoro di Paisiello (che fu anche il primo direttore del Conservatorio, nato dalla fusione dei quattro preesistenti), sembra riassumere in sé quella prospettiva europea di cui l´opera napoletana, un vero e proprio genere d´esportazione italiano del secolo XVIII, è da sempre stata uno dei simboli. Tarantino d´origine ma napoletano di formazione (tra i suoi maestri al conservatorio di sant´Onofrio c´è un nume tutelare della Napoli musicale come Francesco Durante), Paisiello compone l´opera buffa "Il matrimonio inaspettato" nel 1779, in un luogo che sembrerebbe il più lontano di tutti dallo spirito napoletano: la corte imperiale di Caterina di Russia a San Pietroburgo, presso cui Paisiello prestava servizio dal 1775.

Opera leggera "ma piena di freschezza e umorismo", come sottolinea Riccardo Muti, Il matrimonio inaspettato racchiude in sé raffinatezze orchestrali e anche tratti malinconici pur basandosi su una trama giocosa: Tulipano, ex contadino arricchito, dopo essersi comprato il titolo di marchese, vuole maritare a tutti costi il riluttante figlio Giorgino con la contessa di Sarzana. Il matrimonio non si farà: Giorgino si sposerà con l´amata Vespina, e Tulipano con la contessa. Un canovaccio assai semplice, su cui Paisiello ha eretto una macchina teatrale perfetta, nella quale non è difficile riconoscere elementi drammaturgici che saranno alla base dei capolavori italiani di Mozart.
Scelta da Muti per il Festival di Pentecoste di Salisburgo come seconda tappa di uno straordinario viaggio nel grande passato musicale di Napoli, Il matrimonio inaspettato è il tipico esempio di opera buffa. Composta con grazia, è piena di comicità e permeata di spensierata allegria, ma insieme in essa occhieggiano, seppur con mano lieve, barlumi dei rivolgimenti sociali che di lì a poco scoppieranno: la critica alle disparità di censo, le tensioni fra ricchi e poveri, l´ascesa di una borghesia che aspira al riconoscimento sociale.

La regia è di Andrea De Rosa, giovane artista teatrale napoletano che per intelligenza e raffinatezza culturale in pochi anni è riuscito ad imporsi sulla scena italiana catalizzando attenzioni e riconoscimenti (ha già collaborato con Muti nel 2006 per l´allestimento del Don Pasquale); le scene di Sergio Tramonti, i costumi di Alessandro Lai, le luci di Pasquale Mari e i movimenti coreografici di Anna Redi.

Giovani e di grande talento gli interpreti: Alessia Nadin (Vespina), Marie-Claude Chappuis (la Contessa di Sarzana), Mario Cassi (Giorgino) e Nicola Alaimo (Tulipano). Il Coro del Teatro Municipale di Piacenza è preparato e diretto dal M° Corrado Casati, mentre la buca ospiterà la "creatura" di Riccardo Muti, l´Orchestra Giovanile Luigi Cherubini che, dopo essersi aggiudicata il Premio Abbiati quale miglior iniziativa musicale per "i notevoli risultati che ne hanno fatto un organico di eccellenza riconosciuto in Italia e all´estero", si presenta ora nella sua nuova formazione frutto delle audizioni avviate a conclusione del primo triennio di attività.

La produzione, frutto di una collaborazione col Festival di Salisburgo da parte di Ravenna Festival ma anche del Teatro Municipale di Piacenza, dopo le recite ravennati verrà presentata al pubblico piacentino nelle serate del 28 e del 29 dicembre.