Le offerte più convenienti
Prenota gratis
Nessuna commissione

Lo Scrittore, giornalista, polemista e scenegiatore al centro di importanti celebrazioni a Roma e Pescara

Notizia pubblicata il 04 marzo 2010



Categoria notizia : Eventi


Il tempo di uccidere di Ennio Flaiano non è esattamente come quello di morire di Mogol e Battisti. In ambo i casi fa fede il motto latino omnia tempus habent, ogni cosa ha suo tempo. E il tempo di morire viene per tutti, quello di uccidere dipende. Flaiano ne era consapevole.

Si muore tutti i giorni ma non è da tutti nè per tutti i giorni vincere un Premio Strega. Ennio lo vinse nel '57 portando al Ninfeo di Villa Giulia tempo di uccidere. Un romanzo che nel titolo (e in epigrafe) cita l'Eclesiaste: “Vi è tempo di nascere, e tempo di morire tempo di piantare, e tempo di divellere ciò che è piantato tempo di uccidere, e tempo di sanare tempo di piangere, e tempo di ridere”. Difatti Ennio, il feroce umorista, rideva e faceva ridere. Per non piangere, nè far piangere.

RICORRE DOMANI I il centenario della nascita dello scrittore, giornalista, polemista e sceneggiatore pescarese. Per celebrarlo degnamente Roma gli dedica l'iniziativa “Un Flaiano a Roma”, la città natale Pescara una serie di iniziative che culmineranno nella mostra organizzata dall'Associazione Flaiano presso il Mediamuseum: taccuini, appunti, schizzi e dattiloscritti d'autore, custoditi dopo la morte dello scrittore nel Fondo Flaiano di Pavia, per la prima volta interamente esposti al pubblico.

L'Amministrazione comunale della capitale punta invece sul Convivium di intellettuali di grosso calibro: sempre domani ai Musei Capitolini da Lina Wertmuller a Carlo Lizzani, da Alain Elkann a Raffaele La Capria, tutti per ricordare Flaiano.

Anche la Casa del Cinema rende omaggio l'8 marzo all'“altro” Ennio, lo sceneggiatore, con proiezioni di film sceneggiati da lui medesimo tra cui I vitelloni, otto e mezzo e il dido done di Fellini, Parigi è sempre Parigi di Emmer, La Cagna di Ferreri, fantasmi a Roma di Pietrangeli, la notte di Antonioni, e non ultimo tempo di uccidere di Montaldo, dal romanzo omonimo.

Sottotitolo delle celebrazioni: “Il centenario di un non conformista”. Ineccepibile. Intanto, Adelphi ripubblica tutti i suoi libri, perchè di una canaglia come Ennio c'è una nostalgia altrettanto canaglia in un paese che scopre ogni giorno nuove, vere canaglie: “Nostalgia e attualità di Flaiano” è appunto il titolo dell'incontro programmato a Pescara per dopodomani, cui parteciperanno tra gli altri Jacqueline Risset, Arbasino, Camilleri e Maselli, Masolino D'Amico e Franca Valeri. «Appartengo alla minoranza silenziosa. Sono di quei pochi che non hanno più nulla da dire e aspettano.

Che cosa Che tutto si chiarisca L'età mi ha portato la certezza che niente si può chiarire: in questo paese che amo non esiste semplicemente la verità. Paesi molto più piccoli e importanti del nostro hanno una loro verità, noi ne abbiamo infinite versioni (...) Perchè quasi tutti hanno una soluzione da proporci: la loro verità, cioè qualcosa che non contrasti i loro interessi». Dando per scontata l'evidente affinità con la filosofia di Pirandello, è ancora lecito chiedersi perchè Flaiano abbia scritto un solo romanzo No. Perchè chi ha raggiunto la consapevolezza di non aver più nulla da dire non ha tempo. Nè di uccidere, nè di scrivere.