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I CONDUCENTI RIMINESI CONTRO LA ‘RIVOLUZIONE GIALLA’ PROGETTATA DA ALCUNI IMPRENDITORI Non serve una nuova cooperativa taxi

Notizia pubblicata il 13 gennaio 2009



Categoria notizia : Fatti Curiosi


IL SERVIZIO dei taxi a Rimini funziona eccome, non c’è motivo di creare una nuova cooperativa.

I tassisti riminesi bocciano senza appello l’iniziativa che alcuni imprenditori (in particolare del mondo della notte) stanno portando avanti, per dare vita a una nuova cooperativa taxi a Rimini, mirata soprattutto a soddisfare le esigenze del pubblico della notte e dei clienti degli hotel. E’ un progetto che, secondo la coperativa esistente, non ha alcuna ragion d’essere. Perché, «al di là di alcune minime lamentele, che possiamo definire di routine — sottolinea la cooperativa taxi di Rimini, insieme a Cna e a Confartigianato — riscontriamo al contrario una piena fiducia da parte di chi utilizza il nostro servizio sul territorio riminese».

Inoltre, spiegano ancora la cooperativa e le categorie, «esistono già diversi accordi e convenzioni, sia con gli alberghi che con i locali da ballo e i pubblici esercizi».

Si tratta di convenzioni «che riscuotono apprezzamento, e che finora nessuno ha chiesto di verificare o ridefinire». Questo, almeno, secondo quanto riferito dalla cooperativa, anche se in realtà le polemiche nei confronti del servizio offerto dai tassisti riminesi, in particolare da parte del mondo della notte, negli ultimi anni non sono mai mancate. La cooperativa si dichiara, in ogni caso, «assolutamente disponibile, come sempre, a incontrare qualsiasi organizzazione pubblica o privata, così come i singoli operatori, per allargare il ventaglio dei servizi».

E questo, concludono i tassisti riminesi, anche per «contenere il dilagante fenomeno dell’abusivismo che sta diffondendosi senza contrasto e che genera spesso situazioni davvero poco piacevoli per l’utente, oltre che alimentare il lavoro nero e penalizzare gli autisti in regola».

Ma intanto il progetto di una nuova cooperativa taxi va avanti. Con incontri che coinvolgeranno tutte le categorie, compresa l’Aia, l’associazione albergatori, che è stata sì interpellata ma non ha preso ancora posizione.

foto by http://www.flickr.com/photos/teepee1/